Economia
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Economia: siamo il paese dei balocchi o del bengodi?
L’onda lunga di una ripresa economica da oltre un anno percorre in lungo e in largo l’Europa, favorita da un allegro andamento che sta caratterizzando positivamente vaste aree medio orientali. Anche se la Cina continua a destare qualche preoccupazione, visto che la sua crescita si è ridotta a poco più del 6% (bazzecole per chi era abituato a crescite a due cifre) il mondo sembra tirare un respiro di sollievo, ritenendo a ragion veduta, di essersi messo dietro le spalle la crisi che dal 2007-2008 che ha notevolmente condizionato lo sviluppo economico e soprattutto sociale. Non toccheremo in questa sede l’argomento che sta influenzando, in termini allarmistici, l’andamento dei mercati…
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Grecia: un accanimento terapeutico della Troika il cui fine appare ancora oscuro
La crisi economica e finanziaria ellenica in questi ultimi dieci anni è entrata prepotentemente nella quotidianità delle nostre riflessioni per cercare di capire, non solo le cause che onestamente dovrebbero essere oramai chiarite, quanto ricercare i giusti rimedi nell’ambito di una economia globalizzata che non rispetta più le regole del libero mercato. Si analizzano i dati statistici economici per comprendere l’evoluzione di una crisi che pare senza fine e dove non sempre gli stessi economisti intravedono soluzioni convergenti. La mia personale opinione, aldilà dei macroscopici errori commessi dai governi ellenici precedenti, è quella che la crisi greca la si è affrontata dando assoluta precedenza alle alchimie finanziarie e alle ingordigie…
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Fanta scenario di una Europa laddove alla Germania fosse imposto di pagare i danni di guerra
Ipotizziamo, visto che fantasticare al momento non costa nulla, cosa succederebbe all’Europa e non solo, se alla Germania fosse imposto di pagare i danni di guerra della seconda guerra mondiale. La Grecia da tempo, visto che proprio dalla Germania viene economicamente e finanziariamente maltrattata, rinfaccia il mancato pagamento dei cospicui danni derivanti dall’ultimo conflitto mondiale. Attenzione, non è una boutade, ma una vera e propria ufficiale recriminazione da parte del governo ellenico. Alla luce di alcuni recenti calcoli, il risarcimento complessivo spettante alla Grecia dovrebbe attestarsi tra i 220 e i 300 miliardi di dollari. Precisiamo che oltre alla Grecia vi numerosi altri stati potrebbero vantare nei confronti della Germania …
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Grecia: è’ in atto una ulteriore manovra di distrazione di massa?
Ritengo che sia in atto una ulteriore manovra di distrazione di massa per distogliere l’attenzione dalla gravità della situazione economico-sociale che sta vivendo il popolo greco, oramai letteralmente strangolato dall’alchimia finanziaria della troika. Si sta cercando di veicolare l’attenzione sui danni di guerra dovuti dalla Germania alla Grecia, che nel 1953 prima e nel 1990 dopo, forno totalmente azzerati, grazie a degli accordi internazionali che per strategie di geopolitica del tempo, non vollero tener conto che, forse la Grecia, più di tutti gli altri, ne avrebbe avuto bisogno. Sono in corso contestazioni a quei trattati, addirittura ritenendoli da alcuni non firmati dai greci, e sono all’opere delle vere e proprie…
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La Grecia tra crediti, debiti, speranze e delusioni
E’ da tempo in corso una partecipata ed accorata contestazione da parte della politica ellenica sull’entità del suo debito pubblico in riferimento ai vantati crediti proprio nei confronti della sua più accanita oppositrice finanziaria: la Germania. E’ da oltre un decennio che la Grecia è in penuria finanziaria conclamata, avendo, i precedenti governi, accumulato un mastodontico debito pubblico frutto di scellerate politiche governative, perorate e sostenute proprio da quei partener europei che oggi invece invocano e sostengono il rigore. Il paradosso del debito greco tanto perseguito dall’Unione Europea è il risultato di una politica interna ed estera, posta in essere, alla luce del sole, o quanto meno con la consapevolezza…
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Siamo oramai al masochismo finanziario
Il 24 gennaio del 2012 scrivevo un articolo sulle condizioni economiche e finanziarie della Grecia, intitolandolo “Siamo oramai al masochismo finanziario”. Sono passati oltre cinque anni e aldilà che finalmente è stato accettato il termine di “nazismo finanziario” simpaticamente coniato dal sottoscritto, mi pare che la situazione sia solo peggiorata. Il Popolo greco è sempre più stritolato dai continui tagli ai servizi sociali, vivendo condizioni da terzo mondo, alla luce del sole, nel bel mezzo di una Europa indifferente e strafottente. Una sola cosa sta maturando, l’auspicata riduzione del debito, o come scrissi allora, erogare non dei prestiti che servono solo a ripagare quelli precedenti, ulteriormente gravati dagli interessi, ma…
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La rottamazione delle idee
I nostri pensieri, che ritenevamo liberi ed incondizionabili, ci accorgiamo tutto ad un tratto che possono essere manipolati proprio da quei pensieri che subdolamente ci vengono inoculati con l’unico fine di addomesticare la nostra capacità di idealizzare e di conseguenza di agire. In sostanza possiamo dire che è in atto una lotta per l’accaparramento dei cervelli, di quelle macchine biochimiche che producono pensieri, affinché questi possano far prevalere i pensieri di un tipo anziché quelli dell’altro. E’ una lotta fratricida. Una vera guerra di idee, spesso purtroppo fatta di menzogne e di arroganza. Si spacciano ideali virtuosi per poi vendere dell’utopia in formato fumogeno, oppure attraverso l’inneggiamento ai grandi valori…
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La “Demonetizzazione” un valido strumento per combattere l’evasione fiscale
Uno, anzi il più grande dei problemi che frena e condiziona la crescita reale del nostro paese è l’evasione fiscale, tutto ciò che economicamente e finanziariamente definiamo “in nero”. Una piaga sociale che caratterizza in negativo la capacità economica e soprattutto politica di saper o peggio ancora di voler affrontare il problema. Sono trascorsi decenni, i numerosi e inefficienti governi che si sono susseguiti non hanno mai affrontato con rigore l’evasione. Forse perché il “nero” tanto vilipeso fa comodo e vi parrà paradossale, a volte è un regolatore sociale non indifferente. Tanta gente, manovalanza in genere, più o meno specializzata, offre i loro servizi a prezzi scontati in quanto non…
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Storia del Debito Pubblico e del PIL (Prodotto Interno Lordo) dal 1861
Qui di seguito riporto una tabella dove analiticamente viene riportato l'andamento del Debito Pubblico e del Prodotto Interno Lordo dal 1861. Quando dibattiamo sulla qualità dei governi che nel corso della storia d'Italia si sono susseguiti, spesso siamo costretti a fare riferimento all'andamento del Prodotto Interno Lordo, parametrato all'incremento del Debito Pubblico. Parliamo di incremento del Debito in quanto da molti anni siamo abituati a ragionare solo in termini di aumento. Però non possiamo non rilevare che non poche volte il Debito Pubblico è stato rilevato in diminuzione con un PIL in aumento. Dall'ingresso dell'Euro, il debito è auentato di circa 700 miliardi ad una media approssimata di 50 miliardi l'anno.…
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Grecia: Tsipras un premier tradito o che ha tradito il suo popolo?
Leggevo qualche riflessione sulla situazione economica ellenica apparsa su qualche quotidiano in merito alla ulteriore stangata, ovvero sul taglio del 25% sulle pensioni. Una nota su Tsipras, sul suo programma governativo, caratterizzato da tagli sempre più draconiani, senza un esplicita prospettiva orientata alla crescita. Sembrerebbe che tutta la politica economica sia stata sbagliata, che la mancanza di privatizzazioni e apertura a capitali stranieri sia colpa di Tsipras. Addirittura lo si apostrofa come peggiore, o quasi, di chi lo ha preceduto. Si fanno paragoni con altre realtà europee. Una severa critica a tutto tondo, che io personalmente non condivido, in quanto priva di una analisi delle condizioni e delle cause che…
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L’Economia Italiana: le due facce della medaglia (di bronzo)
La campagna elettorale, nonostante ormai si sia deciso, per paura del Movimento 5 Stelle, di rimandare la consultazione elettorale addirittura a metà 2018, è in corso dallo scorso 4 dicembre. Tra promesse non mantenute (leggi Renzi che avrebbe dovuto lasciare la politica) e l’ulteriore oltraggio ad un intero popolo, che dopo aver sonoramente bocciato con lo schiacciante risultato referendario, l’impalcatura politica ed economica del rottamatore bugiardo, si è ritrovato con un governo fotocopia, manovrato dall’esterno dal burattinaio impallinato. Nel contempo l’Italia sta lentamente sprofondando nella generale confusione dove pare si sia persa la bussola in tutti i sensi possibili ed immaginabili. Scuola, sanità, emigrazione, corruzione dilagante, giustizia che chiamarla tale…
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Il passaggio dalla lira all’euro al cambio di 1936,27 è stato un successo e non un disastro, ma ai nostri governanti conviene affermare e far credere l’esatto contrario
E’ abbastanza frequente, nell’ambito di discussioni di economia politica, scivolare sull’annoso problema del valore attribuito all’euro all’atto della sua introduzione, ovvero che il valore di 1937,38 lire per un euro fu un disastro per l’economia italiana. Potremmo immediatamente rispondere a coloro che affermano quanto anzidetto, che trattasi di una macroscopica falsità, frutto di scarsa conoscenza delle dinamiche monetarie ed economiche, utili solo per coloro che intendono cavalcare il malcontento popolare, che se giustificato questo, errata è invece la definizione della causa. Attribuire ad Azeglio Ciampi, Ministro del Tesoro, e a Mario Draghi, allora direttore generale del ministero del tesoro, parliamo del 1996, di aver svenduto la lira, penso che definirla…
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E’ in atto un premeditato e scientifico genocidio del pensiero democratico e culturale dell’umanità
Da un po’ di settimane l’attenzione finanziaria è ritornata ad accendere i riflettori sulla Grecia. S’impongono nuovi tagli alla spesa pubblica ellenica con specifico riferimento alle pensioni, oltre ad altri titoli di spesa che avranno come risvolto un ulteriore diminuzione dei servizi sociali, oramai tutti drammaticamente azzoppati da una scellerata cura dimagrante. Una cura che se inizialmente in parte necessaria, in virtù di una allegra gestione della finanza pubblica ellenica da parte dei governi che si sono succeduti, soprattutto a cavallo dell’ingresso dell’euro, si è poi trasformata in una vera tagliola sociale. Le fasce più deboli della popolazione stanno da anni pagando un prezzo diventato sempre più insostenibile. Molte aree,…
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Perché è bene tenerci l’euro
E’ da tempo che alcuni nostri “illustri” politici indicano a gran voce, che per salvare la nostra economia l’unica strada da seguire sia quella di uscire dall’area “Euro”. Non so se sono in buona fede oppure cavalcano una idea che sanno a priori irrealizzabile, ma utile per accattivarsi quella parte di elettorato un po’ incavolato con il sistema (non a torto). Credere fermamente, con sincera determinazione che l’uscita dall’Euro possa rappresentare una opportunità per il sistema Italia, due sono le cose, o si è imbecilli o si è ignoranti. Non sono solito utilizzare i termini anzidetti, ma l’uscita dall’euro non può essere definita diversamente.
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Mentre la politica è alla ricerca di nuovi inciuci, l’economia è ad un passo dal tracollo
La politica, dopo l’esito referendario dello scorso 4 dicembre, è restata immobile, come se in questo paese tutto andasse per il meglio, in attesa del 24 gennaio, ovvero del parere della Corte Costituzionale in materia di legge elettorale. Ora risvegliatasi dal suo inspiegabile torpore, insegue, senza una alcuna idea sul proprio futuro, posizioni di strategia suicida per l’intero paese. Ha già messo da parte i terremotati e i morti dell’Hotel di Rigopiano, in parte riconducibili ad un sistema disorganizzato, senza regole e, laddove esistono non vengono applicate, poiché tanto alla fine non paga nessuno. La politica oramai si sta dedicando al loro sport preferito: le schermaglie inconcludenti che il più…
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Siamo diventati i peggiori guerrafondai della storia dell’uomo. Il mondo in guerra spreca 13.600 miliardi di dollari. di Pompeo Maritati
Sulle motivazioni che hanno spinto l’uomo a fare la guerra sin dai primordi della sua esistenza terrena è un dato di fatto incontrovertibile. Sull’argomento non si contano gli studiosi delle varie scienze che si sono cimentati a darne una spiegazione. E’ diventato di moda credere che la guerra sia scatenata dal potere dell'istinto distruttivo umano. Questa è stata la spiegazione fornita da istintivisti e psicoanalisti. Per esempio, un importante esponente della ortodossia psicoanalitica, E. Glover, argomenta contro M. Ginsberg che "l'enigma della guerra è sepolto… nelle profondità dell'inconscio", paragonando la guerra a "una forma svantaggiosa di adattamento istintuale". (E. Glover e M. Ginsberg, 1934.)
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Gli statali festeggiano. Precari, disoccupati e indigenti pagheranno il conto
Siamo, per fortuna a soli quattro giorni dalla consultazione elettorale referendaria. Domenica prossima gli italiani che hanno capito la riforma e tutti quelli che della riforma non gliene frega un tubo, andranno finalmente a votare. La notte tra domenica e lunedì sarà una notte speciale, anche perché stando ai numerosi autorevoli pronostici è probabile che l’asse terrestre possa subire una ulteriore inclinazione, o come ha autorevolmente profetizzato qualcuno, i cavalieri dell’apocalisse saranno in visita privata qui in Italia. Ho appena 67 anni e di campagne elettorali ne ho viste tante, rissose e chiassose, ma come questa mai.
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Equitalia chiude e stop agli interessi sulle cartelle esattoriali: cosa non si fa per qualche voto in più
Il governo questa volta pare ce l’abbia veramente messa tutta per venire incontro ai cittadini tartassati, perseguitati ed attanagliati dalle famigerate bande di dipendenti dell’Equitalia. Nel patto di stabilità si prevede la chiusura di Equitalia, l’istituto pubblico (non privato) atto a riscuotere le tasse dovuto all’erario, ovvero al nostro “amato” stato. Come se non bastasse sono stati anche aboliti gli interessi sulle cartelle esattoriali non pagate. Che bello, direte voi, io invece dico che ancora una volta si è voluto approfittare della buona fede della gente che spesso non è bene informata e fuorviata da subdole affermazioni, a volte proferite proprio da chi eventualmente non dovrebbe farle.
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Lo “Spread” cresce: vi spiego perché è colpa di Renzi
Da alcuni giorni il comparto finanziario italiano è entrato in fibrillazione. La Borsa di Milano arranca. I dati economici scodellati dall’ISTAT evidenziano da tempo una stagnazione. Il ventilato +0,3% del PIL nel terzo trimestre di quest’anno cozza con il -0,2% dei prezzi al consumo. Sul fronte disoccupazione consentitemi di poter esprimere la mia amarezza nel non poter valutare esattamente il suo indice, in quanto frutto di alchimie incomprensibili, elemento anche questo che evidenzia che anche in questo comparto le cose non stanno andando bene. Quello che oggi preoccupa di più è la performance dei tassi sul debito pubblico, ovvero gli interessi che dobbiamo pagare sui 2250 miliardi, che andranno ad…
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Banche: le sofferenze private diventano pubbliche, il tutto senza regole
Ricordate quante volte è stato dichiarato dalle autorità competenti che il nostro sistema bancario era solido? Anzi il più solido in Europa? Sta di fatto che la turbolenza innescata, in questi ultimi mesi, non accenna ad abbandonare la Borsa di Milano, influenzata negativamente proprio dai titoli bancari. Tutto ad un tratto scopriamo, sbigottiti ed un po’ arrabbiati, che il nostro sistema non è poi tanto “eccellente”. Alcuni titoli bancari hanno perso un sostanzioso valore in quanto non più ritenuti appetibili dagli investitori soprattutto stranieri. Alcuni di questi titoli, in molte sedute di borsa sono stati sospesi per eccesso di ribasso. E’ di qualche giorno fa la decisione della Consob di…
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BANCHE: Operazioni di vendita allo scoperto. Il sistema mi consente di vendere azioni pur non possedendone nemmeno una
Nei momenti di maggiore turbolenza nei mercati finanziari, spesso avete sentito parlare delle operazione di vendita dei titoli azionari “allo scoperto”. Una pratica questa consolidata da decenni che rappresenta una ghiotta fetta di operatività particolarmente amata dai Broker. (Broker è l’intermediario finanziario, colui che è autorizzato ad operare in borsa e può essere una società o una banca.) Trattasi di una normale e comune transazione finanziaria, che viene menzionata ai margini dei nostri telegiornali allorquando la Consob, in presenza di attività speculative forti, ne vieta l’esecuzione per alcuni titoli del listino, vedi il divieto imposto in questi giorni per il titolo del Monte dei Paschi di Siena.
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In attesa che la Gran Bretagna esca dall’Europa
Gli inglesi, fedelmente rispettosi alle loro caratteristiche peculiari, arroganza e spocchiosità, oggi s’interrogano chiedendosi: “ma è possibile che siamo stati capaci di una cosa così deficiente?” Ebbene si. E’ il parere di tutte le persone dotate di un briciolo di buon senso. L’aver votato l’abbandono dell’Europa, ha dimostrato al mondo che a volte il voto di protesta, abilmente pilotato da chi più sa di trovarne giovamento, sa essere oltre che deficiente, anche controproducente. Adesso sono alla rincorsa di espedienti altrettanto stupidi, quali il rifacimento del referendum. Alla deficitaria intellettualità mentale della maggioranza del popolo inglese, si aggiunge l’assenza di una propria dignità, dimostrando ancora una volta che gli interessi economici…
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BREXIT: finalmente una vera opportunità per l’Europa
Da poche ore si è consolidata l’affermazione della volontà popolare inglese di abbandonare questa sgangherata Europa, senza spina dorsale e per certi versi anche senza dignità. I mercati finanziari hanno immediatamente reagito, come peraltro previsto, in modo isterico. La borsa di Milano segna una perdita di oltre dieci punti e lo spread con i bond tedeschi è a ridosso dei 160 punti. Se però analizziamo i dati ci rendiamo conto che in questi ultimi giorni le borse di tutto il mondo, scommettendo sul “remain” hanno segnato incrementi oltre il 10%, mentre sul fronte dello spread una diecina di giorni fa aveva toccato la soglia odierna di 160 punti. Quindi, al…
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BREXIT: e se invece fosse una opportunità per far decollare l’Unione Europea?
BREXIT: L'unica grande vera e concreta opportunità per poter cominciare a parlare sul serio di Europa Unita. Siamo oramai o soli pochi giorni dal “Brexit”, il referendum indetto dagli inglesi per stabilire se restare o uscire fuori dall’Unione Europea. Paure, perplessità, si accavallano e si rincorrono, grazie anche alla fantasia finanziaria di tanti giornalisti. Si ipotizzano scenari di catastrofe economica, di effetti domino, cioè altri paesi membri dell’Unione che nel breve periodo sarebbero tentati di imitare i soliti inglesi. Gli inglesi sono un popolo che per certi versi molti hanno cercato di imitare ma spesso è riuscito a non farsi ben volere, per la sua arrogante supponenza di superiorità,…
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Unione bancaria europea: tutti la vogliono ma il problema pare sia proprio l’Italia
Mentre sino a qualche giorno ci siamo beati di possedere un sistema bancario solido ed efficiente, ecco che è bastato l’introduzione del Bail-in per cominciare a dubitare sulla veridicità di quanto da decenni affermato e creduto. Da tempo l’unione europea sta lavorando sul progetto dell’Unione Bancaria Europea con la costituzione di un fondo di protezione, che stando ai calcoli degli addetti ai lavori, solo nel 2024 potrà disporre di una liquidità propria di circa 55-60 miliardi di euro, peraltro poco significativi. Tutti sono consapevoli dell’utilità di detto fondo, che dovrebbe servire a tenere al riparo il sistema bancario, nonché l’euro, da speculazioni e da gestioni interne poco chiare. Tra i…