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Alla ricerca di quell’Ulisse che è in tutti noi. Tratta dal libro “Favole del terzo millennio”

     In queste giornate estive dove il richiamo del mare, soprattutto per chi ha sempre vissuto a ridosso delle meravigliose coste del Mediterraneo, è immenso. Un richiamo che a volte assume una violenza inaudita, un rumore assordante che  confonde e destabilizza i nostri pensieri. Noi, semplici individui, forse più pantofolai che esploratori, a volte sentiamo forte questo richiamo, che per certi versi ci fa sentire, anche se per qualche minuto, dei veri e propri Ulisse

Il desiderio di prendere una barca a vela, uscire in mare aperto e affrontare a muso duro  e senza paura il volere di Eolo e di Nettuno, ripercorrendo la  rotta per raggiungere le splendide isole ioniche,  ci affascina.

La fantasia a volte è molto più veloce di qualsiasi imbarcazione e in batter d’occhio siamo già ad Itaca, alla ricerca di Penelope, una splendida donna greca che è lì sul bagnasciuga di una delle più belle baie d’Itaca, ad aspettarci, come se Ulisse l’avesse avvisata del nostro arrivo.

Non potrebbe essere diversamente, in quanto oramai lui, Ulisse, è in tutti noi, appartiene al nostro desiderio inconscio di uscire dalla nostra grigia monotonia giornaliera, anche solo per un giorno per guardare il mondo con gli occhi di chi, pur avanti negli anni, sotto sotto è rimasto bambino, dove credere nelle favole, a volte ci riscalda il cuore.