Religione

Alla ricerca di Sitael, il mio Angelo custode

Casualmente scopro che il mio Angelo Custode si chiama Sitael

Mosso dalla mia solita curiosità e mai stanco di guardarmi intorno, intento a ricercare le numerose risposte agli altrettanti quesiti che la vita mi pone, ho scoperto, casualmente, che il mio Angelo Custode si chiama Sitael. Capperi, bisogna che sappia qualcosa di lui. Un Angelo mi è stato assegnato sin dal momento in cui sono stato battezzato e solo adesso, dopo poco più di 70 anni lo vengo a scoprire.

Avevo qualcosa che mi apparteneva che era entrata a far parte della mia vita ed io non ne ho saputo niente. A onor del vero anche lui, sinora, non si è fatto ne vedere, ne sentire. Probabilmente sarà un Angelo particolarmente discreto e soprattutto timido. Aldilà della facile e irriverente ironia verso Alemiah, ho approfondito la materia, che sino ad oggi non aveva destato in me alcun interesse e curiosità.

In particolare è sorto in me una specie di scrupolo, come se fosse colpa mia, non essermi mai interessato a Sitael. Quindi sono corso ad informarmi a rovistare tra lo scibile umano quelle necessarie informazioni che mi facessero conoscere questa peculiarità angelica.

Da piccolo nei vari corsi di catechismo e dopo in non pochi film ho avuto modo di sentir parlare degli Angeli. Individualità astratte che ho sin da subito catalogato quale delizioso frutto della fantasia umana.

Ho sempre ritenuto che gli Angeli esistessero nella nostra mente, frutto soprattutto della nostra consapevole debolezza e di una esistenza segnata dall’ineluttabilità della morte. Gli Angeli sono serviti a colmare le nostre debolezze, farci sentire più forti e più sicuri, in quanto li abbiamo ritenuti al nostro fianco, impalpabili, invisibili ma sempre pronti ad assisterci nei momenti di difficoltà.