Apprendiamo da autorevoli quotidiani nazionali che la lista di ospedali che rifiutano donazioni da uomini dichiaratamente omosessuali si allunga. Nel contempo s’allunga l’incapacità di capire come proprio sedi dove la scienza e la conoscenza dovrebbe essere di casa, applichino comportamenti non condivisibili, dando l’impressione che non di scienza si parli ma di mera inquisizione. Non riesco a trovare una giustificazione scientifica a questa decisione. Volendo anche applicare il normale buon senso, aldilà delle giuste e dovute precauzione, che comunque dovrebbero essere sempre applicate nel settore delle donazioni di sangue, non riesco a trovare un solo appiglio dove potermi aggrappare per giustificare o quanto meno condividere in parte una tale decisione. . Attori, giornalisti, musicisti, cantanti, scrittori, gente comune, rappresentano oggi una larga parte della nostra società che a migliaia fanno ricorso alle prestazioni sessuali a pagamento, correndo gli stessi rischi degli omosessuali, solo che non lo dichiarano, anche perché potrebbero a loro volta essere perseguiti per istigazione alla prostituzione, per poi, serenamente tornare a casa e giacere con i loro inconsapevoli patner tradizionali, incuranti delle conseguenze. A tutti questi frequentatori di prostitute e trans, la donazione del sangue sono regolarmente consentite. Tutto ciò la nostra beneamata classe medica, a cui è affidata la salute del nostro corpo, penso che lo sappia.
Penso anche che sappia che differenze e aggravanti di rischio, in particolare oggi, tra chi frequenta il sesso eterosessuale a pagamento e chi è un dichiarato omosessuale, non esiste, anzi al contrario, sono propri i primi a correre rischi più elevati, proprio per la frequentazione occasionale e spesso priva delle necessarie e consigliate precauzioni.