Il tempo inesorabilmente trascorre indifferente e strafottente di quanto noi umani riusciamo a fare e pensare. Lui si che è un super partes, non gliene ne frega niente se piove, nevica o c’è il sole, che tu stia bene o che stia passando le pene dell’inferno. Lui, il Tempo, attraversa la nostra vita registrando le nostre imbecillità e va avanti nella sua corsa verso un futuro senza una meta. Non so se tra di voi c’è qualcuno che è a conoscenza dove vada il tempo e soprattutto che cosa vorrà fare da grande. Per adesso l’unica cosa che sappiamo o che razionalmente abbiamo assimilato è che il tempo trascorso, cioè ieri, non ritornerà mai più.
Chi ha realizzato la macchina del tempo probabilmente in modo frettoloso e approssimato, si sarà dimenticato di montargli la retro marcia. Quello che oggi potrebbe rappresentare un difetto tecnico del Tempo, visto che corre solo in avanti verso il futuro, sicuramente è stato il frutto di grandi rivendicazioni sindacali. Chi sa come si saranno scannati coloro che a suo tempo (scusate il gioco di parole) avranno preso la decisione che il tempo dovesse scorrere solo in un verso e a una velocità costante. Il primo problema che si saranno posti sarà stato quello della democraticità della scelta direzionale, cioè chi avrebbe potuto stabilire come e quando far viaggiare il tempo a ritroso? Si sarebbero create grosse tensioni sociali tra gli umani, in quanto molti per proprie esperienze negative non vorrebbero tornare indietro, mentre tant’altri, presi dalla nostalgia dei tempi giovanili ne desidererebbero il contrario. Quindi l’ideatore del Tempo o coloro che ne hanno determinato l’introduzione non sono stati stupidi. Gli stupidi, ahimè sono gli Umani che pur sapendo che il periodo temporale della propria vita è limitato, lo sprecano, arrivando spesso in età senile (rimbambimento permettendo) ad accorgersene di come sia stata sprecata, non la pausa temporale concessa dalla vita, ma la propria intera vita, solo che oramai è troppo tardi per porvi rimedio.