Da qualche giorno qualcuno ha inventato la bella frase che a seguito degli esiti elettorali amministrativi sulla nostra bella Italia è tornato a spirare il vento da nord. Per tutti sembra essere una convinta inversione di tendenza del pensare politico del popolo italiano. La gente abbandona i vecchi schieramenti destrorsi nell’ambito di una consultazione elettorale amministrativa dalle connotazioni più che politiche. La destra in alcune città simbolo, quali Napoli e Milano rimedia una sonora trombatura. Addirittura a Napoli il candidato del centro sinistra straccia quello di destra 65 a 35. E’ proprio una sonora legnata. A Milano invece il divario è più ridimensionato 55 a 45. Allora mi chiedo, perché stiamo dicendo che il vento spira da nord? Non è forse più rappresentativa la vittoria di De Magistris a Napoli di quella di Pisapia a Milano? Non solo, ma mentre Pisapia è frutto di una coalizione, De Magistris ha corso la sua campagna elettorale da solo sia contro il canditato di centro destra, sia contro quello del partito Democratico, il Prefetto Morcone. Forse proprio in questa martoriata e città è evidente quanto sia realmente concreto questo vento di cambiamento, dove la gente ha voluto premiare non più lo schieramento politico, bensì l’uomo più credibile del momento. L’uomo su cui riporre le proprie ultime speranze in una inversione di tendenza morale ed etica. Chi sa perché noi italiani abbiamo questa voglia matta di dare dei risvolti strampalati ed anacronistici a quegli eventi che più di tutti caratterizzano la storia del nostro paese. Non abbiamo ancora saputo trarre, dopo 150 anni, la giusta capacità di saper capire il vero orientamento della storia. Ci piace farci prendere la mano dagli slogan preconfezionati, il più delle volte realizzati da pochi furbi ma con grande capacità di saper fare presa sulla gente. Il nostro risorgimento è pieno di storici strafalcioni o se volete di interpretazioni di fatti spesso lontani o addirittura opposti alla verità. Sappiano mettere sul piedistallo della storia persone e personaggi che di storico se poi ci guardiamo attentamente dentro, hanno ben poco da esser ricordati. E’ questa purtroppo una nostra atavica pecca, idolatriamo quel soggetto che per certi versi appare, o peggio ancora, alcuni ce lo fanno apparire come il “salvatore della patria”. Troppe, penso siano ancora le pagine ipocrite della nostra storia.