Questa è la frase più significativa del viaggio pastorale in Messico di Benedetto XVI. Un’affermazione di cui non ne riesco a capire la motivazione e soprattutto la necessità pastorale di proferirla. Il Santo Padre si è mai interessato al Marxismo, quello ideologico e non quello spacciato come tale? A quale dei due si vuole riferire? Spero al secondo, in quanto vituperando il primo, penso che andrebbe incontro ad un peccato mortale, offendendo il primo marxista socialista della storia, cioè Gesù. Avrei tanto desiderato poter chiedere a quest’essere umano dotato dell’infallibilità su quali basi si fonda la sua affermazione. Il marxismo nel mondo non è mai stato applicato. Ci si è serviti in modo scellerato applicando in modo travisato e a proprio uso alcune regole. Non voglio ergermi quale difensore del marxismo, non ne avrei le sufficienti capacità, solo che per certi versi alcune affermazione, peraltro proferite da autorevoli soggetti, peraltro spiritualmente dotati dell’infallibilità, onestamente mi lasciano perplesso.
Partendo sempre dal doveroso rispetto che è sempre dovuto alle altrui idee, ciò non toglie che se queste non sono condivise, vanno accettate o quanto meno evitare di lasciarle andare in circolazione a inquinare le opinioni dei più sprovveduti, soprattutto quando a dire certe cose è proprio il Vicario di Cristo sulla terra.
In un momento così drammatico per il mondo intero in cui centinaia di milioni di persone vivono attanagliate dalla morsa della speculazione finanziaria, dove le ingiustizie e disparità sociale sono diventate maledettamente acute, questo signore, alla folla di fedeli parla dell’inutilità del marxismo. Scusatemi o sono io che devo farmi vedere da un ottimo neurologo, o qualcosa non quadra in questo solito mondo in cui si è sempre più alla ricerca della frase ad effetto indipendentemente da quanto poi si è convinti, o peggio ancora, consapevoli di quello che si sta dicendo.
Avrei preferito sentire Papa benedetto XVI invitare i padroni reali di questo pianeta ad avvicinarsi alla parola di Cristo, non solo ascoltandola, bensì cercando di cominciare ad applicarla, evitando il perseguimento di continui e spasmodici guadagni sulla pelle di milioni di persone inermi, succubi di un sistema di vero nazismo finanziario che pare essersela presa proprio con le fasce più disagiate della popolazione. Gente che non essendo stata capace di emergere, oggi è un peso sociale ed economico per un paese e che la sua eventuale eliminazione porterebbe maggiore ricchezza disponibile, che altrimenti andrebbe spesa in assistenzialismo. Guarda caso proprio l’assistenza sociale è quella più falcidiata dai vari governi in periodi di crisi come quella che stiamo vivendo.
Proprio di questo avrei voluto sentire urlare da questo pastore, cercando di dimostrare tutta la sua forza del suo credo, della sua parola a difendere il suo gregge contro questa masnada di sciacalli speculatori della finanza.
Spero e mi auguro che l’infallibilità possa anche rappresentare la capacità di riflettere, perché la Chiesa di oggi ha proprio bisogno di questo tipo di Pastori, altrimenti a fallire non sarà il marxismo.