Due giorni fa, tra l’euforia delle borse di tutto il mondo, l’Europa innalza il Fondo salva stati (che secondo me è preferibile chiamarlo meglio “Salva banche”) da 400 a 1000 miliardi. Poi decide di salvare la Grecia attraverso il declassamento del valore nominale del debito pubblico del 50%. Sino al giorno prima si era parlato di una svalutazione del 21%. Però dato che buona parte di questo debito è in mano alle banche, si era ipotizzato un taglio inferiore, per non far loro gravare di perdite eccessive. Invece la diplomazia del potere finanziario, che secondo me oramai sovrasta quello politico, avendo innalzato il fondo salva stati a 1000 miliardi, che servirà, statene certi, per salvare il sistema bancario, hanno pensato bene di elevare tale perdite al 50%. Così oggi le banche che detengono i titoli greci, nel mentre perderanno il 50% del loro valore nominale, verranno adeguatamente aiutate dal fondo. Invece i cittadini che posseggono tali titoli si ritroveranno con un valore pari esattamente la metà. Se questa secondo voi è da ritenersi un’operazione “democratica” io ho i miei seri dubbi. La foto è la riproduzione di una vecchia cartolina greca. mai come in questa immagine, l'asino ritratto esprime la condizione in cui vive oggi il cittadino comune.

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