Una delle cinque baie di PaleokastritzaLe nostre generazioni, dopo il secondo conflitto mondiale, stanno vivendo una pausa di pace relativa e di unacrescita economica senza precedenti. Di tragedie belliche purtroppo nel mondo, in questi quasi settant’anni, da quel lontano 1945, hanno continuato a funestare vari parti del mondo che fatta eccezione per la Iugoslavia, il continente europeo ne è stato scevro.
Finalmente dopo decine di secoli nel vecchio continente ha cominciato a spirare un vento di pace e prosperità che con l’avvento dell’Unione Europea si è consolidato, anche se di tanto in tanto turbato da qualche localistico egoismo. Le turbolenze politiche per fortuna hanno iniziato ad essere calmierate da una oculata diplomazia che ha permesso a tutta l’Europa di crescere in tutti i settori della società, con le dovute eccezioni, che come al solito si son rese necessarie a scapito di qualche decina di milioni di persone, giusto per confermarne la regola. Questa crescita, non è stata ovunque uguale.La velocità veniva regolata soprattutto dal profilo etico prevalente nei singoli paesi. I paesi nordici in particolare quelli scandinavi hanno posto in essere a volte anche con minori risorse finanziarie strutture sociali ed economiche distanti anni luce dagli altri, in particolare da quei Paesi a ridosso del Mediterraneo. Sarebbe opportuno cominciare a porre maggiore attenzione sull’influenza climatica dell’area mediterranea sui popoli che li vi risiedono, visto che tutti sono stati interessati da crisi economiche e soprattutto di arretratezza e degrado del sistema sociale.
Grecia – Una vecchia casa. Trattasi di una cartolina postaleGli elementi che hanno contraddistinto queste differenze sono sostanzialmente due. Il primo il più importante è quello etico. Il secondo, scaturente dalla scarsa sensibilità etica, è la carenza del senso di appartenenza ad un gruppo e che il benessere non andava visto solo in funzione egoisticamente individuale. Grandissima colpa di ciò, secondo me, risiede nel sistema scolastico e culturale in genere, che non ha saputo favorire il radicamento, nelle classi più giovani del paese, di quel necessario spirito del rispetto delle regole. Già la scuola stessa è stata la base di una tenue ma diffusa corruzione, da tutti conosciuta e mai combattuta, quella delle lezioni private, un’equa reciproca distribuzione di ore di ripetizione ovviamente in nero senza mai porsi, loro, la classe insegnante, cosa avrebbe potuto rappresentare tutto ciò nella mente di tutti quegli studenti che avrebbero dovuto soprattutto educare al rispetto dell’etica. Per fortuna ci sono tanti insegnanti che svolgono bene il oro compitoma anche a loro è rivolto il mio biasimo non avendo saputo ostacolare tale piaga. Potrò mai dimenticare quando a mio padre fu fatta esplicita richiesta di seguire delle lezioni private? E non mi pare che fossi poi un asino da legare al primo albero della strada. E cosa dire dell’università dove quasi tutti i posti disponibili erano appannaggio di figli e parenti dei docenti? Tutti sapevamo e abbiamo con apatica indifferenza mantenuto in essere un sistema che sicuramente avrà ulteriormente tarlato il concetto di etica di tutti quei ragazzi che una volta divenuti adulti, anch’essi non hanno fatto altro che adeguarsi al sistema, anche per non ritenersi o essere (peggio ancora) ritenuti più fessi degli altri.
Abbiamo convissuto per decenni con il clientelismo colonna portante del nostro sistema. Senza l’amico o l’amico dell’amico non si va da nessuna parte. Ci si raccomanda oltre che per la primaria necessità di un posto di lavoro anche per un trattamento di favore in un ospedale, per il rilascio di una certificazione, per ottenere un riconoscimento di un proprio sacrosanto diritto. Tutti servizi che in uno stato “normale” dovrebbero essere la condizione minimale per un etico e democratico funzionamento. Da noi no. Da noi non puoi nemmeno morire in pace, se non provvedi attraverso i soliti amici e amici di amici a trovarti un loculo nel cimitero e che ti tumulassero in tempi ragionevoli.
Una bella riproduzione di una nave greca anticaPossiamo pensare e credere di vivere in un paese che si possa definire veramente civile? Io penso di no. Non solo, ritengo anche che non sia democratico in quanto i più elementari diritti dei cittadini spesso si riconoscono attraverso l’intervento pilotato di chi detiene il potere di erogare un diritto. Si, è paradossale constatare che un diritto ci venga erogato per grazia ricevuta e non invece riconosciuto nel rispetto e democratico ed etico rappresentato da leggi che favoriscano i meno abbienti o tutti quei cittadini in difficoltà. Oggi il parlamento è utilizzato per formulare leggi che tutelino solo ed esclusivamente i poteri forti e gli interessi personali di chi detiene il potere politico. Basti pensare come viene definita la nostra legge elettorale: “Porcellum”. Attenzione le leggi di un paese rappresentano il loro popolo e per quanti difetti abbiano la nostra gente, ritengo forse un po’ eccessivo appioppargli quello di “Porcellum”, anche se a dire il vero questa nostra gente non hai posto in essere nessuna serie protesta verso questo sistema che è un insulto alla democrazia.
Questo entusiastico quadro politico, etico, sociale ed economico del nostro paese lo si riscontra in generale in quasi tutti i paesi dell’area mediterranea. Più si sale verso nord più aumenta il differenziale etico. Più la temperatura media s’abbassa più la gente sembra più incline al rispetto delle regole. Pertanto ritengo che un l’influsso climatico sullo sviluppo sociale sia determinante. Però paradossalmente rileviamo che tutte le più importanti culture che hanno segnato lo sviluppo dell’uomo, guarda caso, sono nate e progredito proprio nel bacino del Mediterraneo. Come spiegare questo paradosso? La Democrazia nasce in Grecia e proprio qualche decennio fa è stata protagonista di una feroce dittatura di stato. Penso che stiamo percorrendo un terreno minato, dove la mia personale conoscenza scientifica dove arrendersi alla semplice constatazione dei fatti evidenti, lasciando agli altri specialisti lo spazio necessario per risponderci a tele quesito. La speranza è che alla risposta ci sia anche qualche propostache possa farci sperare in una necessaria quanto mai opportuna inversione di tendenza.
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