OLYMPUS DIGITAL CAMERAAbbiamo vissuti questi nostri ultimi decenni nell’apatica indifferente quasi fastidiosa attesa che qualcosa cambiasse nel nostro Bel paese.  Comodamente seduti sulle nostre comode poltrone, tra un varietà televisivo e un talk show politico, abbiamo inveito contro il crescente e dilagante degrado etico della politica, comunque attenti a non consumare troppo le nostre energie in serie e concrete attività che potessero porre in essere una inversione di tendenza.  Come da rigorosa tradizione popolare, che caschi il mondo va osservata e rispettata, ci siamo doverosamente genuflessi alla volontà divina perchè provvedesse,  come in tutte le altre circostanze,  di mandarci qualcuno a toglierci le castagne dal fuoco, però con una precisa e chiara raccomandazione, che costui faccia le cose con calma,  senza creare scompigli,  che faccia come vuole, senza  turbare la nostra plurisecolare apatia.

Pare che le nostre implorazione abbiano fatto breccia sul volere divino,  in quanto da qualche tempo in qua il palcoscenico della politica è calcato da un nuovo attore protagonista, un giovane rampante, in gamba, furbo, che sta convincendo un po’ tutti, con la sua tiritera,  che intende cambiare l’Italia rivoltandola come un calzino.  Ecco finalmente è arrivato qualcuno. Ci stavamo già preoccupando, in quanto le problematiche economiche, sociali e politiche stavano volgendo al brutto.  Adesso,  dato che abbiamo capito che costui intende rimettere ordine nei cassetti delle nostre scrivanie, nonostante avessimo sperato e ardentemente auspicato che riuscisse finalmente a rottamare la vecchia decrepita e elefantiaca classe politica, molti di noi stanno iniziando a rivedere il consenso a lui inizialmente concesso.  Io contrariamente ai più, penso di essermi comportato come i gamberi. L’ho osteggiato all’inizio, non condividendo alcune sue iniziative, prima tra tutte l’eliminazione del senato, trasformato nel circo delle imbecillità regionali.  Chi più di tutti ha generato deficit pubblico, senza produrre alcun miglioramento dei servizi locali, adesso viene chiamato a far parte del nuovo senato. Non sono stati capaci di gestire i loro territori, e a quell’incombenza ne aggiungiamo un'altra e alla fine, probabilmente, avremo un meccanismo politico ancora una volta inadeguato a far fronte alle reali esigenze.

 Tornando invece alla mia personale posizione presa nei confronti del simpatico guascone fiorentino,  pur avendolo all’inizio contestato, pian piano ne ho apprezzato alcuni aspetti, che a dire il vero sono veramente molto pochi  ma uno in particolare mi fa ben sperare.  Da quanto tempo non sentite parlare di Casini, di Fini e di tanti altri pachidermi che è mia convinzione non aver mai fatto nulla per migliorare questa Italia? E se poi il Partito Democratico,  avesse cercato di curare la sua malattia genetica,  che è quella di cercarsi sempre e comunque la possibilità di farsi male da solo, probabilmente  i famigerati  patti nazareni non avrebbero visto la luce, consentendo a colui che aveva promesso mare e monti agli italiani per vent’anni, di continuare ad avere ancora una parte determinante nella formazione dei processi politici e finanziari. 

A Renzi rimprovero fermamente la sua arrogante ritrosia nei confronti delle generazioni più adulte, come se in esse vi sia la parte peggiore di questa società. Che la classe politica abbia dimostrato proprio questo, non oso dargli torto, ma non è ragionevolmente condivisibile che per una eventuale presa di posizione generazionale, si possa pensare, o peggio ancora,  essere convinti che con ministri  che sino a qualche giorno fa giocavano al dottore, si possa rivoltare il paese.  Questa sua ossessione verso i matusa  è da ritenersi un’offesa all’esperienza, alla conoscenza, alla capacità di analizzare le problematiche proprio in virtù di un vissuto.  Non si possono prendere delle belle pulzelle, serie, ben motivate, ma senza una consolidata esperienza metterle a decidere le sorti di una parte del paese.  Il problema non sta nell’età avanzata della vecchia politica, bensì dalla carenza di vere norme che ostacolino la corruzione e il clientelismo. Non sono gli uomini che vanno cambiati in virtù della loro età, bensì vanno cambiate le regole del gioco, cosa che in virtù dell’accordo con Berlusconi, Renzi se ne guarda bene dal realizzare in quanto proprio nel suo più importante alleato gli verrebbe il divieto.     

Il consenso renziano giorno dopo giorno pare calare. E’ oggi al di sotto di quello di Letta e ciò dovrebbe far riflettere il Matteo italiano in quanto il suo vangelo, contrariamente a quello del suo antenato Matteo, comincia ad essere collocato tra gli apocrifi.  Probabilmente apparterrò alla categoria dei gufi, altro aspetto questo alquanto controverso del pensiero guascone, dove chi è contro di lui lo è contro il bene del paese. Mi verrebbe di rispondergli che allora è meglio gufi che miopi.  A lui siamo sciaguratamente obbligati a sperare perché guardandoci intorno non riusciamo a intravedere assolutamente nessuno che oggi possa condurre il paese fuori dalla melma in cui è immerso sino alla gola.   

 

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