E’ straordinaria l’intesa mediatica che si è creata intorno alle decisioni del Presidente della Repubblica circa l’iter istituzionale posto in essere per evitare di andare a consultazione elettorale anticipata. Un coro di elogi e di grande approvazione nell’aver accettato il suo reincarico. Sembra di assistere ad un concerto diretto dal grande direttore d’orchestra Herbert von Karajan. Si è così evitato il peggio è la convinzione comune. Comune di chi? Di chi ha interesse a rimandare il vero rinnovamento del paese probabilmente per tutelare i propri interessi? Enrico Letta incaricato a provare a formare un governo d’intesa tra PD e PDL a me sembra una sciagura peggiore di quella delle elezioni anticipate. Il PD ha tutto l’interesse a evitare una consultazione elettorale vista la pessima figura di questi giorni. Il PDL rinato dalla stupida scelleratezza della direzione del PD mira ovviamente ad allungare i tempi, consapevole peraltro che tale inciucio alla fine della giostra si rivelerà dannoso proprio per il PD.
Ecco che così tra un tira e molla tra i due partiti che oggi tengono in stallo il paese, proseguiranno in questo loro gioco che a quanto pare riesce loro molto bene, per altri sei otto mesi. Ovviamente nel contempo non si potrà parlare di conflitto d’interesse e di serie leggi anticorruzione, osteggiate proprio dal PDL. Si chiederà loro di fare la legge elettorale. Sarà come chiedere al reo confesso di scegliersi lui la condanna. Potranno mai partorire una legge che sentenzi la loro fine? No, troveranno con la loro solita furbizia nuove formule matematiche che consentano loro di tutelarsi al meglio.
Il tutto in un contesto in cui la stampa in generale penso abbia perso un po’ della sua indipendenza, ammesso che ne abbia avuta una tutta sua.
Ecco perché ritengo che la scelta di Napolitano sia da ritenersi in quest’occasione, come in quella della scelta di Monti nella formazione del governo tecnico, non positiva. La crisi economica comincia a interessare anche altri paesi come la Francia, perché la politica di rigore alla lunga si ripercuoterà proprio su quei paesi che economicamente stanno meglio. Spiegatemi dove andrà a vendere i suoi prodotti la Germania visto che Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda sono in recessione nera. Quindi saranno costretti a rivedere i loro piani di crescita con inesorabili tagli all’economia pubblica. Solo che Germania e Francia posseggono una classe politica ed un’etica partecipativa alla cosa pubblica anni luce distante dalla nostra, tarlata, cariata e fagocitata dalla dilagante corruzione.
Non ci sarà mai una svolta seria in questo paese se non si mette mano ad una legge contro la corruzione e sui meccanismi che spesso legano il pubblico con il privato favorendo legalmente alcuni a scapito dei più.
Potranno i fautori di tutto questo sconquasso poter emettere una legge che poi li vada a punire?
Allora caro Presidente della Repubblica a quale scopo tenere in piedi un parlamento che grazie proprio a questo stallo da lei avallato non potrà far altro che rendere sempre più difficile il percorso di una eventuale inversione di tendenza? Non è che domani di ritroveremo con un debito pubblico che avrà oltrepassato la barriera dei 2100 miliardi di euro e con decine di migliaia di ulteriori aziende morte?
Non le pare di voler curare un vero proprio cancro con della modesta aspirina? Avrebbe, a parer mio, dovuto consentire e operare nel senso dell’estirpazione di questa becera politica che ora pare più ringalluzzita di ieri, il cui unico interesse è pararsi il sedere a qualsiasi costo, altrimenti se avessero veramente avuto a cuore le sorti dell’Italia, avremmo avuto già da tempo atteggiamenti e comportamenti più aderenti al rispetto delle regole.
Sarò probabilmente l’unica voce stonata, l’unica fuori dal coro, forse anche per questo il grande maestro Karajan non mi ha mai voluto nella sua orchestra.
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