Reduce da una passeggiata su alcuni profili di Facebook, riporto una frase letta che mi ha lasciato un po’ perplesso. In una discussione sull’applicazione della legge
In televisione se le cantano di santa ragione, la bestemmia e la denigrazione più squallida è di casa, allora perché questo cittadino ha paura? Ha paura di doversi difendere da una sua eventuale opinione negativa sul comportamento o meglio sull’attuazione di una legge. Se questo può essere non tenuto nella debita evidenza ed attenzione penso che veramente stiamo scivolando verso un futuro denso di nebbie. Forse questo signore ha già avuto una esperienza negativa in merito, oppure si riferisce alle ormai facili querele con cui i politici, ritenutisi offesi perché toccati nelle loro inefficienze usano fere ricorso, tanto possono permettersi uno stuolo di legali che il povero cittadino non sarebbe in grado di poterne disporre. Se così fosse penso che cominciando dalle più alte cariche dello stato per arrivare alle sfere più basse della politica, dovrebbero cominciare a fare chiarezza, a capire perché il distacco tra politica e realtà quotidiana si sta sempre più evidenziando. Ritengo che la distanza tra i due comparti sia diventata già preoccupante, avendo i primi creato una sorta di “Casta” intoccabile ed onnipotente. La politica di quest’ultimi anni sembra aver ripercorso all’indietro alcuni secoli di storia, per riportarci prepotentemente nel periodo medievale dove o si appartiene a quel gruppo detentore del potere assoluto, oppure si è completamente tagliati fuori dai diritti più elementari. La concentrazione del potere nelle mani di pochissimi soggetti, come appunto sta avvenendo in Italia sta deteriorando e sgretolando la coesione sociale. Quello che di più orrendo sta succedendo è che la gente sta perdendo la fiducia verso il domani in quanto la capacità, la laboriosità, la caparbietà di voler fare bene il proprio dovere non è più elemento caratterizzante la capacità di un individuo. Oggi lo spazio è dato agli opportunisti che hanno solo il pregio di essere vicini a coloro che hanno il potere decisionale.