Una dolce melodia accarezza i miei ricordi, riportandomi a spasso in quel tempo in cui la gioia e la spensieratezza appartenevano alla quotidianità. Un vero massaggio ad un cuore oramai sclerotizzato dal tempo e dal percorso di una vita che continua a volgere al domani guardando spesso al passato. I giorni si susseguono oramai uguali con una felicità di sottofondo che egoisticamente pervade di speranza anche quel poco di futuro che mi resta. E’ il mio tempo, quello della mia vita, quell’immensità di giorni che uno dopo l’altro hanno caratterizzato la mia presenza su questo piccolo mondo, fatto di pensieri, speranze, gioie e dolori, vissuti tutti con la consapevolezza di vivere una vita vera.
Si proprio così, penso di aver effettuato un percorso di vita concreta, vera, in cui non c’è spazio per il rammarico se non per quello che certamente avrei fatto meglio ma di cui non ha alcun peso sulla mia coscienza. Ho cercato di fare quello che sempre mi dettava il cuore, certo che non essendo lui, il cuore, un depravato, spesso si è messo in sintonia con il cervello, anche se sono certo che a prevalere è stato proprio lui, il mio cuore, la spontaneità viscere di affrontare il mondo a viso aperto.
La musica per me è stata una delle cose più importanti, mia ha accompagnato attraverso le sue note in tutte i miei stati d’animo. In lei mi sono spesso rifugiato. In lei ho cercato la mia pace interiore e insieme ci siamo fatti reciproca compagnia. Quante vecchie canzoni ancora oggi hanno la forza di riportarmi indietro nel tempo e farmi rivivere, anche solo per qualche minuto alcuni passati ricordi. Complice, compagna, amica, la musica per me ha rappresentato la parte migliore di questo mondo dove l’uomo ha saputo tirar fuori la parte migliore di se stesso. Un mondo dove la musica ha saputo disegnare i contorni dei nostri pensieri, facendoci spaziare in lungo e in largo senza limiti temporali e di spazio. Sono certo che le note di questa bella melodia che sto ascoltando in questo preciso istante in cui sto scrivendo si stanno propagando nell’universo e che certamente incontrerò un giorno, non so quando, quando divenuto io stesso pensiero, vagherò per l’universo, alla ricerca di quel me stesso che qui ancora non ho trovato o quella parte di me che comunque per ora è sempre stata alla ricerca di svelare quei dubbi che m’assillano e che trovano pace solo nel soffermarsi ad ammirare un caldo tramonto in riva al mare della mia piccola isoletta dove sono naufragate tutte le mie certezze.
Cara mia vecchia inseparabile e sincera amica come potrò mai ringraziarti per tutte le emozioni che hai saputo regalarmi?