Equitalia chiude e stop agli interessi sulle cartelle esattoriali: cosa non si fa per qualche voto in più
Il governo questa volta pare ce l’abbia veramente messa tutta per venire incontro ai cittadini tartassati, perseguitati ed attanagliati dalle famigerate bande di dipendenti dell’Equitalia. Nel patto di stabilità si prevede la chiusura di Equitalia, l’istituto pubblico (non privato) atto a riscuotere le tasse dovuto all’erario, ovvero al nostro “amato” stato. Come se non bastasse sono stati anche aboliti gli interessi sulle cartelle esattoriali non pagate. Che bello, direte voi, io invece dico che ancora una volta si è voluto approfittare della buona fede della gente che spesso non è bene informata e fuorviata da subdole affermazioni, a volte proferite proprio da chi eventualmente non dovrebbe farle.
Prima di tutto è bene sapere che Equitalia, essendo un ente pubblico, opera in funzione di norme di legge determinate ed approvate dal parlamento italiano. Pertanto smettiamola di ritenere che un qualsiasi dirigente al mattino si svegli e decide di applicare un certo balzello o incrementare gli interessi di mora o addirittura prevedere che vengano a prenderti la casa, l’auto o ogni altro tuo bene se non paghi le cartelle esattoriali. Se Equitalia ha posto in essere comportamenti a volte ritenuti da strozzinaggio o di vera e propria persecuzione di coloro che non hanno pagato le tasse, lo dobbiamo solo al nostro parlamento. Quindi per favore sfatiamo la favoletta dell’orco cattivo chiamato Equitalia. Perché Renzi non ha messo mano al sistema di riscossione delle tasse prima ed ha atteso ottobre 2016, a meno di due mesi dal referendum? Ciò però non significa che quanto previsto in sede id patto di stabilità sia da ritenersi giusto quanto veritiero. Equitalia chiude, bene. Chi riscuoterà le tasse in Italia? Chi farà i necessari accertamenti per individuare gli evasori? Sicuramente sarà messo su un altro carrozzone, che non si chiamerà Equitalia ma che dovrà svolgere le stesse funzioni, altrimenti v’immaginate quanti saranno tentati di fare i furbi? E questo è un punto non certamente a favore del nostro governo, che si serve di questi sotterfugi solo per distrarre la gente dal vero problema che certamente non è Equitalia.
In merito agli interessi di mora sulle cartelle esattoriali io non sono d’accordo nell’eliminarli. Vi spiego il perché. Una cartella esattoriale, se non viene annullata perché errata, rappresenta delle imposte che il cittadino “onesto” dovrebbe pagare. Se vengono calcolati degli interessi, attenzione, mai superiori al 5%, è perché il cittadino non ha onorato il pagamento delle tasse come tutti gli altri che a suo tempo l’hanno regolarmente fatto. Pertanto è sacrosanto che chi paga dopo debba pagare gli interessi, anche perché io ho sborsato prima quelle tasse e non è giusto che chi lo fa dopo uno, due o più anni, debba pagare la stessa cifra che ho pagato io nel rispetto delle leggi vigenti. Un aspetto che spesso viene mascherato o peggio ancora presentato come un male sociale è proprio il perseguire coloro che non hanno pagato le cartelle esattoriale, ovvero le tasse dovute. Ma perché prendere le difese di coloro che le tasse non le hanno pagate come tutti gli altri? Perché difendere costoro dalle grinfie di Equitalia, quando tutti gli altri cittadini, volenti o nolenti lo hanno fatto nei termini previsti? Come sempre in tutte le cose ci sono le eccezioni che confermano il caso.
Anche nell’ambito della riscossione delle cartelle esattoriali non riscosse ci possono essere casi limiti, come quelli di coloro che pur vantando crediti certi verso la pubblica amministrazione vengono messi in crisi nel pagare le proprie tasse, diventando per Equitalia degli evasori. Ma qui la colpa, come al solito è di Equitalia o di un governo che non si decide mai di fare un semplice decreto legge che preveda la compensazione delle tasse dovute con i crediti vantati? Come vedete se andiamo a fondo ai problemi, rileviamo che spesso quello che si sente dire, anche da autorevoli esponenti della politica, a volte è solo frutto di propaganda elettorale, di vero millantato credito orientato per prendere in giro la gente. Attenzione quando si parla di tasse non pagate, al 98% statene certi è solo evasione. L’azienda o l’artigiano che chiude, fallisce, dovendo poi allo stato delle imposte, è perché comunque ha prodotto un reddito imponibile le cui tasse andavano pagate, ma che è stato eroso dalla cattiva gestione, o da un repentino cambiamento dei mercati, arrivando alla condizione economica di non poter pagare le tasse dovute. Se discutibili sono certe procedure poste in essere dall’ente esattore, vedi Equitalia, non dimentichiamo che queste vengono sempre determinate da decreti legge, e che comunque non esimono il cittadino di non pagare le tasse.
Pertanto statene certi che il nuovo ente di riscossione, non appena prenderà il posto di Equitalia, probabilmente, visti i difficili margini di manovra di bilancio, nonché la solita crescita che viene rimandata di anno in anno, ci farà rimpiangere la famigerata E