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Finalmente i nodi sono arrivati al pettine di Draghi
[responsivevoice_button rate=”1″ pitch=”0.6″ volume=”0.8″ voice=”Italian Female” buttontext=”Play”] Finalmente i nodi sono arrivati al pettine di Draghi, che comincia a non godere della sudditanza dei capibastone dei partiti dell’ipocrita coalizione di Unità Nazionale. Non per tirare acqua al mio mulino, ma se andaste a leggere quello che ho scritto non pochi mesi fa, pare che la profezia si stia avverando. Dissi a chiare lettere che per Draghi è stato un grave errore entrare nella tenzone di una politica litigiosa e soprattutto costituita da mezze calzette. Avrebbe dovuto starsene nel suo angolino e attendere le votazioni per la Presidenza della Repubblica. Non per offendere nessuno, ma Draghi è stato proprio un grande…
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Se la politica silurasse Draghi sia per il Colle che per palazzo Chigi?
L’ipotesi che Draghi possa prendersela in saccoccia, come peraltro da me già ipotizzato da alcuni mesi, inizia a profilarsi sull’orizzonte politico. Quando Draghi accettò l’invito di Mattarella, che continuo ad insistere che non si è trattato di una sua trovata geniale, bensì, una iniziativa dell’Unione Europea che vista al pericolosa turbolenza politica in piena pandemia, aveva preoccupato non poco le cancelleria d’Europa e non solo. A suo tempo scrissi che Draghi sarebbe stato un imbecille ad accettare ed entrare in una kermesse politica eticamente degradata dai profili squallidi. Aggiunsi che Draghi avrebbe accettato solo di salire al Quirinale. Fui platealmente smentito. Da allora è iniziato un appiattimento vergognoso dei partiti,…
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Auguri a Mattarella, Casellati, Renzi, Berlusconi, Salvini, Di Maio, Conte e perchè no, anche ai Benetton!!!
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I nodi di una politica incapace stanno venendo tutti al pettine
L’inettitudine, la reale incapacità di saper fare e stare in politica della nostra classe dirigente, sta venendo a galla con macroscopica crudezza, mettendo a nudo un paese oramai allo sbando, senza un filo conduttore dove tutti sono contro tutto, avendo perso l’orizzonte del buon senso. La situazione che stiamo vivendo è il frutto di una legislatura, quella trascorsa che ha saputo ingenerare un profondo conflitto sociale nel paese, grazie alla spavalda quanto inefficace politica economica e monetaria di Renzi. Una legislatura poggiata sulle menzogne e le mancette pre elettorali, dove il debito pubblico è aumentato contrapponendosi ad una drastica riduzione dei diritti dei lavoratori, sempre più precarizzati e senza tutele,…
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Elezioni 2018: ha vinto lo scontro ideologico tra nord e sud e la vera sinistra oggi è rappresentata dal M5S
Mentre le varie compagini politiche s’azzuffano su chi e come dovrà governare il paese, ammesso che riescano a trovare una soluzione, nessuno invece ha posto in risalto l’elemento più preoccupante che emerge da questa consultazione elettorale. La disfatta del PD, il crollo di Forza Italia a favore della Lega, con il successo già preventivato del M5S che secondo me non rappresenta l’aspetto più importante che scaturisce dalla consultazione elettorale del 4 di marzo. Oggi alla luce dei risultati rileviamo con estrema chiarezza che è avvenuta una preoccupante frattura sociale tra il nord e il sud dell’Italia. Non si tratta di differenze marginali di qualche partito che ha preso qualche punto…