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Reddito di cittadinaza: carità di stato?

Così è stato definito il reddito di cittadinanza da parte di chi forse vorrebbe la povertà di stato.

Oramai stanno sfogliando la Treccani per trovare nuove definizioni a questo famigerato Reddito di Cittadinanza. Veramente fastidioso definirlo carità di stato, soprattutto se affermato da chi ci si aspetterebbe una opinione più equilibrata. L’argomentazione addotta parte unicamente dalla realtà precaria di molte zone del sud. La mancanza di lavoro, non consentirebbe la possibilità di offrire le tre soluzioni lavorative. Non solo, se la remunerazione offerta non è pari a 858 euro, ne rafforzerà l’utilizzo a vita.

Motivazioni, queste, che portano a definire il tutto una carità di stato su vasta scala. Si vede che l’estensore di questa “legittima opinione” ha trascurato che da decenni, dall’unità d’Italia, vaste aree del sud sono state solo sfruttate . Probabilmente si sarà dimenticato delle grandi cattedrali del deserto. Iniziative industriali miseramente fallite i cui beneficiari erano i soliti papaveri. Probabilmente chi la pensa in questo modo preferisce la povertà su vasta scala, come se la povertà subita, fosse anche meritata. Ritengo questa opinione di basso profilo etico, dove traspare che la povertà è bene che resti tale e che le risorse vengano utilizzate per ingrassare i soliti noti.