Corruzione scambio di mazzette
Politica

Auguri a Mattarella, Casellati, Renzi, Berlusconi, Salvini, Di Maio, Conte e perchè no, anche ai Benetton!!!

Forse, l’unica cosa buona che hanno le feste natalizie, è quella di riuscire, almeno per qualche mezza giornata, a farci uscire dal marasma  della quotidianità giornaliera. Tutti immersi nell’inviare centinaia e centinaia di messaggi augurali, tanto oggi non costano nulla. Non devi andare dal tabaccaio ad acquistare bigliettini, buste e francobolli. Oggi è tutto elettronico, on line. Quindi niente postini in giro per la città, di conseguenza tanti posti di lavoro in meno. E’ lo scotto che bisogna pagare alla modernità.

Oggi 2 gennaio, fatta eccezione per la Befana che sarà il 6 gennaio, il grosso delle feste sono state archiviate. Si ritorna ai soliti problemi. All’ economia che non va, alla politica che continua sempre più a distaccarsi dalla realtà quotidiana dei cittadini e ovviamente  per non farci mancare nulla, i soliti arresti quotidiani per corruzione ecc. ecc. Arresti per modo di dire, in quanto nella peggiore delle ipotesi si tratta di domiciliari che entro pochi giorni verranno quasi sempre revocati.

Sicuramente quest’ultima parte è quella più preoccupante, la dilagante e inarrestabile corruzione, che pare abbia infestato tutti i settori dello stato, dal pubblico al privato. Non è più una esclusiva prerogativa di una cattiva politica, è diventata una piaga sociale dalla quale trovo molto arduo riuscire a venirne fuori nel breve termine. Si è permesso e si permette sempre di più, attraverso leggi inique, anti sociali, che i soliti furbetti possano sempre farla franca. Mattarella nel suo discorso di fine anno e come sempre, non prende mai un bel pezzo di legno per randellare questa politica. Nessuno lo fa e se qualcuno lo facesse verrebbe immediatamente isolato come portatore di malattia infettiva.

E’ veramente mortificante constatare che un altro anno si è aperto davanti a noi con gli stessi problemi di sempre, anzi peggiorati, in quanto all’orizzonte non si intravede una eventuale nuova classe dirigente che possa innestare una credibile inversione di tendenza.

Auguro Buon Anno a Renzi, a Berlusconi, a Salvini, a tutti quei politici che hanno sempre gridato di fare gli interessi del paese e pur essendo stati al governo per decine di anni, hanno prodotto solo debito pubblico, servizi inefficienti, degrado etico. Auguri di buon anno a tutti quei politici che l’immunità parlamentare ha salvato loro il culo da reati comuni. Buon anno a tutti i programmi televisivi che imperterriti danno spazio e visibilità alla parte peggiore di questo nostro paese. Buon ano a tutti i liberi timbratori di cartellini, ovviamente del settore pubblico, in quanto in quello privato sarebbero stati buttati fuori a calci nel sedere e denunciati. Chi sa perché nello stato non avviene la stessa cosa.

Buon anno al presidente della repubblica,  alla presidente del senato, che se non sbaglio era quella che credeva e protestava perché si acclarasse fosse vera la nipote di Mubarak.  Buon anno al M5S che con fine intelligenza sono stati capaci di farsi mettere nel sacco da quattro leghisti, peraltro non particolarmente intelligenti. Auguri a tutti quei politici che ancora siedono in parlamento solo per grazia ricevuta.

Auguri alle nostre regioni grandi spendaccione e alle inutili provincie che ancora caparbiamente restano in piedi, giusto per bruciare quelle poche risorse rimaste. Tanto a loro che gliene frega, poltrone e stipendi sono assicurati. Buon anno a tutti i disoccupati in cerca di raccomandazione. Si auguro loro di trovarne qualcuna quanto prima, in quanto in questa Italia se non sei raccomandato  non andrai da nessuna parte.

Auguri a tutti i nostri ragazzi, i nostri laureati, formati con i sacrifici delle famiglie del sud che dopo aver conseguito lauree e master,  non trovano lavoro.  Giovani in gamba che dovrebbero rappresentare il nostro futuro migliore, che  prendono armi e bagagli e se ne vanno all’estero. In poche parole, dopo l’inganno anche la beffa.

Ecco questo è il 2020, niente di diverso dal 2019, e come si suol dire in gergo popolare: adesso sono cazzi suoi.