Cultura,  Storia

Ascoltando Lili Marleen

Il disco originale a 78 giri “Lili Marleen”  inciso il 2 agosto del 1939
Il disco originale a 78 giri “Lili Marleen” inciso il 2 agosto del 1939
Girovagando tra  i  vecchi dischi a 78 giri dei miei genitori, la mia attenzione viene attratta da uno in particolare,  che sembrava più degli altri utilizzato.  I 78 giri  (così li chiamavamo per comodità) erano quei dischi  che si adagiavano sul piatto del giradischi e dopo aver attentamente posato il braccio, detto anche pick-up, si poteva ascoltare la musica incisa nei suoi solchi. Avevano un diametro di oltre 40 cm. Erano spessi e pesavano circa un chilogrammo. Ancora oggi a distanza di oltre sessant’anni dall’inizio della loro sparizione dal mercato, è facile reperirli nei vari mercatini dell’usato o dell’antiquariato.

Molti ragazzini oggi probabilmente non conoscono questo aggeggio che ha accompagnato numerose generazioni. S’iniziò, allora,  con i giradischi a tromba, che utilizzavano i vecchi dischi grandi a 78 giri.  Poi sul finire degli anni 50 del secolo scorso apparvero i 45 giri. Dischi più piccoli e leggeri. Nel contempo anche il giradischi ebbe la sua evoluzione, eliminando l’ingombrante tromba in ottone, avendo  all’interno del giradischi, posizionato un altoparlante.  Erano facilmente trasportabili e nel corso dei primi anni 60 apparvero i mangiadischi a batteria. Il disco a 45 giri, dal diametro di circa 20/22 centimetri,  lo si infilava in una fessura che dopo aver completato il brano inciso, veniva automaticamente espulso.  Furono poi realizzati mangiadischi da montare sulle auto. L’evoluzione successiva, le cassette a nastro prima e i compact disk dopo, sono oggi sotto gli occhi di tutti.

 

La musica generata da quei vecchi giradischi non era così limpida ed evoluta come quella che oggi s’ascolta nei vari formati MP3 ecc. I  pachidermi come me,  che hanno vissuto tutta l’evoluzione anzi descritta, pur apprezzando la straordinaria qualità del suono dei sistemi del terzo millennio, provano ancora una certa nostalgia nel ricordare quel mondo allietato dal gracchiare,  a volte antipatico,  di qualche disco  un po’ malandato.

 

Nel girovagare tra i miei dischi mi colpì uno in particolare, aveva la copertina spiegazzata e lacerata in più punti e molteplici ed evidenti erano i graffi sul vinile,   evidenziando che era stato ascoltato molto spesso e che nascondeva in se una propria storia.  La storia di chi lo aveva acquistato a suo tempo, ascoltato, sognato e chi sa se non aveva anche versato qualche lacrima. Per me ogni vecchio disco in vinile possiede una propria anima, soprattutto quelli a settantotto giri, quelli che sino agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso venivano ascoltati grazie a dei grammofoni, i vecchi e ricercati giradischi a tromba. Ho sempre avuto l’impressione che ognuno di quei dischi i custodisca gelosamente i sentimenti provati da tutti coloro che l’ hanno ascoltato. 

 

La musica ha quella straordinaria capacità di sottolineare le varie tappe della nostra vita e riascoltando alcuni brani, tanti decenni dopo, ci riporterà in dietro nel tempo, facendoci chiudere gli occhi e rievocare vecchi ricordi, ricordi che  fanno provare delle forti emozioni , facendoci  riflettere sul percorso della propria vita.   

Il disco tra le mie mani è la canzone più famosa della seconda guerra mondiale,  che con le sue dolci note e la straordinaria voce di Marlene Dietrich,  ha accompagnato a morte milioni di soldati.  Una canzone con un testo dolcissimo, un testo d’amore.  Una musica dolcissima che ancora oggi riascoltandola,  rievoca scenari di un periodo che può essere ritenuto il peggiore della storia dell’umanità, sia per la quantità di morti,  nonché per l’atroce malvagità di cui è stata capace di saper esprimere: dalla persecuzione degli ebrei alle prime bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti sul Giappone.

 

Maneggiandolo con cura, come se fosse una reliquia,  lo poggio sul piatto per ascoltarlo. Dopo lo sgradevole scricchiolio iniziale, quando iniziano a sentirsi le prime note,  tutto intorno a me pare assumere una dimensione diversa. Davanti ai miei occhi scorrono immagini dei vecchi ricordi legati ai racconti e alle fotografie appartenenti alla storia della mia famiglia, dei miei cari,  che quel periodo storico l’hanno vissuto direttamente, sia come militari,  sia come deportati nei campi di concentramento tedesco.  Ricordo quando ragazzino, dietro mia insistente curiosità,  chiedevo a mia madre di raccontarmi alcune storielle legate alla  guerra.  Lei spesso ascoltando questa canzone rievocava quei ricordi,  che la legarono a quel soldatino di cui s’innamorò e che divenne poi mio padre.

 

Riascoltando questa canzone ancora oggi, anzi forse più oggi, provo una meravigliosa sensazione di nostalgia di un passato che mi appartiene, di cui ne sono fiero e che ha arricchito la mia esistenza.   

"Lili Marleen" è stata scritta da un giovane soldato amburghese e musicata da un musicista compromesso con il nazismo, che però se ne guardò bene dal restare in Germania.

 

L'autore della poesia "Lili Marleen" Hans Leip - Foto realizzata nel corso della prima guerra mondiale, nel 1915
L'autore della poesia "Lili Marleen" Hans Leip – Foto realizzata nel corso della prima guerra mondiale, nel 1915
Il testo originale proviene da un poemetto scritto da un soldato tedesco, Hans Leip, che inizialmente si intitolava "La canzone di una giovane sentinella", scritta poco prima di recarsi al fronte nei Carpazi nel 1915. Il nome "Lili Marlene” è quello della sua ragazza combinato con quello di una giovane infermiera, Marleen, che sembra invece essere stata la ragazza di un commilitone. Il poemetto di Hans per quanto antibellico, fu successivamente pubblicato nel 1937 in una collana patriottica e poi musicata dal musicista Norbert Schultz colui che lasciò poi la Germania. All’inizio vendette pochissime copie ma la sua notorietà scoppiò quando fu trasmessa dalla radio,ascoltata dai militari tedeschi dell’Afrika Corps.

 

Fu una mina nelle mani dei comandi tedeschi che, intravedendo in questa canzone una eventuale debolezza, in quanto i soldati pensavano all’amore lasciato a casa a scapito dell’ardore guerresco, la vietarono. Un divieto che ne accrebbe la sua notorietà.

 

Una canzone che non ha bisogno di traduzione, in quanto a distanza di tanti decenni, ascoltandola si ha la sensazione di percepire lo stato d’animo dei protagonisti della seconda guerra mondiale, soprattutto di tutti quei milioni di donne e uomini di tutte le razze che non fecero più ritorno a casa.

Dedico oggi questa canzone ai miei genitori.

 

 

 

Riporto qui di seguito il testo originale della poesia

 

 Marlene Dietrich Berlino 1901 – Parigi 1992 Con il suo fascino e il suo carisma unico ha impersonato per lungo tempo quegli ideali di stile, eleganza e self control così in voga negli anni ’30: una perfezione e un fascino assolutamente originale per l’epoca che si appellavano sia alla sensibilità maschile sia a quella femminile, rivestendo Marlene di una patina androgina che, dopo di lei, sarebbe stata ripresa da numerosi altri artisti. Marlene Dietrich, oggi icona assoluta della storia del NovecentoLILI MARLEEN
CANZONE DI UNA GIOVANE SENTINELLA
di Hans Leip

 


Davanti alla caserma
davanti al portone
si trovava un lampione
che è rimasto lì tutt'oggi
se ci volessimo rivedere 
potremmo ritrovarci vicino al lampione
come una volta Lili Marleen
come una volta Lili Marleen

Le nostre ombre si fondevano
sembravano essere una sola
avevamo così tanto amore dentro di noi
che si vedeva subito anche da fuori
e tutti lo potevano vedere
quando stavamo vicino al lampione
come una volta Lili Marleen
come una volta Lili Marleen

Ma ecco che chiamò la guardia
"suonano la ritirata
questo ti può costare tre giorni"
"Camerata, vengo subito"
così ci dicemmo arrivederci
ma come avrei voluto invece venire con te!
come una volta Lili Marleen
come una volta Lili Marleen

Lei conosceva bene i tuoi passi
e la tua andatura delicata
tutte le sere si ardeva d'amore
ma nonostante ciò si stava dimenticando di me
procurandomi un gran dolore
chi ci sarà ora vicino al lampione 
con te Lili Marleen? chi ci sarà?

Da luoghi silenziosi
dal profondo della terra
si alza come in un sogno la tua bocca
quando le tarde nebbie svaniranno
io sarò di nuovo vicino al lampione
come una volta Lili Marleen
come una volta Lili Marleen

Per chi volesse ascoltare la stupenda interpretazione di Marlene Dietrich utilizzate questo link di YouTube:

       https://www.youtube.com/watch?v=7heXZPl2hik   

                     Di Pompeo Maritati

 

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