Neoplasia culturale e politica di un paese che sta cadendo a pezzi
Il paese sta crollando in tutti i sensi. L’acqua alta a Venezia dove chi avrebbe dovuto proteggerla, costata 8 miliardi, non ha funzionato; città del sud quali Matera e coste ioniche devastate e inondate dal fango dello straripamento dei fiumi e dalla tempesta del mare; l’ILVA, che sta presentando in tutta la sua crudezza la lotta tra la salvaguardia della salute e la stabilità operativa; e infine i ponti autostradali che stanno crollando. D’altro canto la magistratura e la guardia di finanza, laddove mette il naso ne esce quasi sempre con l’aver scovato corruzioni e clientelismo. I dati economici da tempo volgono al brutto, mentre il Parlamento sembra più impegnato a proteggere i suoi membri applicando l’immunità parlamentare a coloro che non mi pare si siano resi rei di reati politici.
Il tutto condito da una anacronistica quanto deprecabile indifferenza della gente, che di fronte a questo pluri-trentennale malgoverno, subisce apaticamente, quasi non gli importasse nulla di quanto sta succedendo.
Corruzione e malcostume sono le nostre vere neoplasie, se non riusciremo a metterci d’accordo per combatterle con la dovuta serietà e professionalità che il caso richiede, il futuro sociale, politico ed economico dell’Italia sarà alquanto fosco.
Il problema su cui purtroppo non vedo possibili soluzioni è la carenza di una seria e competente nuova classe dirigente. Solo una tangibile presa di coscienza della gente potrebbe cominciare porre fine a questo decadimento cancerogeno ma a quanto pare la gente preferisce, per ora, girare lo sguardo altrove.