I mirmidoni
Favole

Io, Eracle e Achille un storia quasi vera

Vi racconto di un sogno fatto qualche notte fa, un sogno che mi ha fatto pensare a quell’eventuale ipotesi della reincarnazione, ovvero dove ognuno di noi, altro non è che un altro individuo vissuto prima e che per effetto di una formula magica, che purtroppo il buon Einstein non ci ha svelato, rivive in seguito più volte.

Sarà perché son stato sempre molto affascinato dalle gesta e dalle gesta di Ulisse, di Achille e in genere dalla Mitologia greca, che ho sognato proprio di loro. Un sogno per certi versi strepitoso, dove però questi personaggi omerici assumevano quasi una dimensione ironica. Oddio, vi sto già svelando quella che è stata  la mia Odissea. Chi sa che anch’io un domani non possa dire di aver partecipato alla conquista di Troia con Ulisse e Achille. Adesso sarete curiosi di sapere se ho avuto modo di conoscere Elena di Troia. Buona lettura.

Ero nato ad Aegina nel 817 a.C. un’isola di fronte ad Atene, a circa un’ora e mezza di navigazione dal Pireo, ovviamente con i mezzi odierni. Ricordo che allora con una barca a vela dotata degli immancabili remi, in quanto non c’erano i motori ausiliari, recandomi con degli amici a trovare alcune fanciulle sulla sponda opposta, alla destra dell’attuale Pireo, un posticino molto bello chiamato Voula, calò completamente il vento e impiegammo sei ore per arrivarci a remi. Ma poi posso garantirvi che ne valse la pena. Eravamo tutti dei ragazzi, ben formati anche perché la nostra vita trascorreva in mare tra nuoto, pesca e continuamente a remare. Eravamo dei temerari incoscienti in quanto sulla sponda achea noi di Aegina eravamo malvista, ma godevamo di ottime referenze tra le ragazze del luogo. I miei genitori arano dediti da innumerevoli generazioni alla pastorizia e i miei zii erano dei rinomati fabbri che, producevano in particolare delle ottime armature, elemento molto importante per i guerrieri di allora.

Allora circa 2800 anni fa, l’isola di Aegina era molto importante per la sua flotta e in particolare perché qui c’era un piccolo esercito temuto in tutto il Mediterraneo: i Mirmidoni. Se fate una ricerca su Wikipedia leggerete che i Mirmidoni era un popolo della Tessaglia, che strano io li ho visti di persona ad Aegina, cosa che, come vi spiegherò dopo, mi fu confermato di persona nientedimeno che da Achille. Si dice anche che su quest’isola è stata coniata la prima dracma. Un’isola nota per la produzione dei migliori pistacchi al mondo.

Io con la mia famiglia vivevamo un po’ lontani dal centro amministrativo dell’isola e il nostro piccolo borgo, costituito da appena una cinquantina di famiglie, era molto frequentato in quanto quasi tutti erano dediti a produrre armi e armature. Avevo l’età di appena 17 anni, il mio futuro era ormai segnato, mio padre insieme ai suoi fratelli avevano deciso che sarei stato io a condurre la gestione della nostra pastorizia. La cosa non mi aggradava, ma mi ero rassegnato. In quei tempi non era facile opporsi al volere della propria famiglia. I numerosi racconti di tante avventure di mare avevano sempre rappresentato per me un sogno, un sogno ahimè irrealizzabile. Quasi ogni sera finito il mio lavoro, mi recavo da mio zio il fabbro, in quanto spesso alcuni guerrieri pernottavano lì in attesa che venisse ultimata la loro armatura. Si riunivano intorno ad un fuoco a mangiare e a bere e passavano il tempo raccontando le loro avventure in mare, le loro battaglie, la lotta impari contro le ire di Poseidone. Tutto questo mi affascinava, mi sedevo poco lontano da loro e ascoltavo le loro storie, per poi ritornare al mio giaciglio a sognare di condurre una nave con tanti guerrieri alla conquista di nuove terre.

La storiella continua. Chiunque vollese continuarne la lettura potrà farlo attraverso il seguente link: