Nave che naufraga
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L’UNICREDIT annuncia: chiusura di 500 filiali e riduzione del personale di 8.000 unità

E’ da un po’ di tempo che nel mondo bancario e finanziario in genere, è in atto una drastica cura dimagrante dei cosiddetti costi fissi. A farne le spese è il personale dipendente, che per effetto delle nuove procedure meccanizzate o se preferite meglio automatizzate, non è più necessario. L’UNICREDIT oggi preoccupa.

Imperversano in giro per l’Italia le Filiali On Line o le Filiali automatiche, quelle fisicamente collocate nelle città ma senza personale. Per svolgere le numerose operazioni e/o transazioni i clienti hanno a loro disposizione delle macchine. Addio alle belle cassiere, ai simpatici addetti ai servizi di sala, con i quali spesso si innestavano dei veri e propri rapporti di amicizia. Il Direttore di Filiale e i suoi collaboratori erano un tempo i confidenti dei nostri segreti più reconditi. Ci si rivolgeva loro anche per avere un consiglio su quale auto acquistare, tale era il rapporto di fiducia riposto.

Oggi la banca è diventata una entità quasi astratta, impalpabile, un soggetto con il quale bisogna stare in guardia. Di lei non ci si fida più o quanto meno la diffidenza è d’obbligo.

Gli inciampi del sistema bancario in materia di etica, in questi ultimi tempi non sono stati rari. Le sofferenze, non di rado frutto di elargizioni di linee di credito “errate” hanno compromesso la fiducia a suo tempo riposta.

L’allegra quanto spregiudicata finanza posta in essere, generatrice di perdite, ha obbligato non pochi istituti, aldilà della problematica rivenienti dalle procedure automatizzate, di procedere ad una drastica riduzione dei costi.

Se tutto ciò lo esaminiamo in un  contesto di precarizzazione del lavoro, della chiusura e delocalizzazione di numerosissime aziende, ci si rende conto che il periodo temporale davanti a noi avrà non poche difficoltà.

Ricordo venti/trent’anni fa, quando c’era una spasmodica quanto frenetica corsa all’apertura di nuovi sportelli bancari in ogni angolo della città ed anche nei paesini con poche centinaia di abitanti. C’era in atto una vera e propria gara ad arrivare per primi nell’angolo più remoto  del territorio aprendo nuove unità operative pronte ad aggredire e a raccogliere quel poco che quel territorio poteva dare.

A distanza di soli pochi decenni quella politica è risultata perdente. La sottovalutazione di Internet, degli smartphone e gli errori della finanza, stanno inducendo ad una drammatica corsa per ritornare quanto prima al punto di partenza. Si chiudono le filiali, si riduce il personale, si impoverisce il tessuto sociale. Vorrei poi vedere queste banche cosa faranno, soprattutto in un contesto economico nazionale grave e privo di spiragli di luce per un futuro migliore.