Copyright: l’UE ancora una volta ha fatto autogoal
E’ stato smantellato il pluralismo democratico dell’informazione, la nuova disciplina si rivelerà un fallimento
Ancora una volta, a parer mio e purtroppo non solo mio, l’Europa, sotto la spinta del riconoscimento dei diritti d’autore, ha varato un disegno di legge che dovrebbe (usiamo il condizionale) tutelare i diritti d’autore. Cosa sacrosanta direte. Solo che chi ha ritenuto di fare un favore legittimo agli editori e artisti in genere, ha trascurato l’aspetto più importante, quello che l’informazione oggi viaggia sul web, alla velocità della luce e che purtroppo, piaccia o no, la sua divulgazione è dovuto alle solite, poche, piattaforme mediatiche.
Se è vero che queste grandi piattaforme quali Google, YouTube, Facebook , Instagram ecc. non riconoscono nulla agli editori in genere, è altrettanto vero che loro contribuiscono in modo determinante alla loro divulgazione, che altrimenti, spesso non conoscerebbe nessuno.
Quindi chi ci rimetterà saranno i piccoli editori, la gente comune, che non avrà più spazio dove farsi conoscere, in quanto queste grandi piattaforme non saranno disposte a pagare nulla. Non solo, e dato che loro contribuiscono alla loro indicizzazione sulla rete, potranno, insindacabilmente decidere chi far conoscere e chi obliterare. Cosicché alla fine, chi ci rimetterà, sarà la libera e democratica divulgazione dell’informazione a 360 gradi.
E’ veramente nauseante constatare come quelli che dovrebbero rappresentare gli interessi della gente comune, legiferino proprio nella direzione avversa. Non solo, queste norme dovranno essere recepite dai 27 stati con leggi proprie. Quindi avremo 27 leggi diverse, dove sicuramente ci saranno i soliti furbi che realizzeranno, come già avviene in ambito di applicazione delle imposte, delle vere e proprie zone franche. E per mettere in piedi tutto questo guazzabuglio avranno tempo sino al 2022. Un lasso di tempo enorme, se ragioniamo in termini di tempo ad alta e sofisticata tecnologia in continua evoluzione.
In poche parole, ancora una volta, questa Europa è riuscita a farsi autogoal, ovvero continua imperterrita sulla strada di farsi male da sola.