Disordine politico = aumento del debito pubblico
Forse come mai nella storia della Repubblica Italiana, la politica ha prodotto un simile stato di disordine che sfocia nel degrado etico oramai da tempo diventato il fiore appassito all’occhiello di questa sgangherata Italia.
Ci si è confidati nella forte personalità di Draghi, come fosse stato il tanto atteso Messia. Ma ahinoi è un essere umano anche lui, con i suoi limiti e le sue caratteristiche professionali che pare se ne stia fregando (e per certi versi fa bene) delle dispute sterili quanto a volte vergognose dei partiti della sua maggioranza. Draghi, non parla, qualcuno dice agisce. Io dico che sta sbagliando. Non solo, è cinicamente consapevole di rappresentare l’ultima spiaggia per un paese politicamente ingovernabile, permettendosi così di ergersi non super partes ma strafottente alle parti. Mi direte che è ciò che i partiti meritano, viste le ridicole quanto malsane proposte imbecilli fatte sin’ora. In un paese che langue, dove i divari sociali si sono molto accentuati, la proposta boom è stata: diamo il voto ai sedicenni. Ecco perché Draghi, alla fine della giostra non può far altro che snobbare questi segretari politici dell’ultima ora, peraltro rivenienti da ingenue quante sconfitte. Farsi prendere per i fondelli da Renzi è un’onta indelebile.
Oggi l’unica cosa che tiene attaccati i partiti all’ombelico di Draghi sono i soldi dell’Europa che, viste come stanno le cose, forse c’è da augurarsi che non arrivino mai, in quanto come sempre, saranno sprecati, destinati agli amici degli amici, generando solo un ulteriore incremento del debito pubblico. Draghi e il suo governo stanno progettando e programmando come meglio utilizzare i fondi del Recovery, come se si trovassero nell’ambito di uno stuolo politico ligio al rispetto delle regole. L’Europa ci ha definiti i più corrotti e lui, Draghi, pur sapendo bene lo stato di degrado etico del nostro paese, non ha posto mano a nessuna legge che inasprisca le pene e incrementi i controlli sulla corruzione.
La mia cattiva opinione in merito è che lui miri alla Presidenza della Repubblica e per poterci arrivare deve avere i due terzi del parlamento, ovvero il favore dell’attuale composizione del governo di pseudo unità nazionale. Quindi una a te, una a lui, una a me, un bel condono e tutti felici e contenti pronti ad eleggere Draghi quale nuovo Presidente della repubblica. Non voglio fare il gufo della situazione, ma con questa qualità politica, che riconosce vitalizi e prebende ai condannati per frode nei confronti dello stato, oppure inveire contro la scarcerazione di Brusca, senza aver fatto nulla fare per modificarne la relativa legge in vigore da oltre vent’anni, è la manifesta quanto irritante ipocrisia che ben s’accompagna con affermazioni contradditorie a giorni alterni.
Purtroppo la nostra classe politica e dirigente è questa, è il risultato di un processo culturale generale del paese che in questi ultimi decenni non ha fatto nessun progresso. Uno stato sconquassato, colabrodo, disordinato, inefficiente, dove oramai il cittadino ha percepito, purtroppo, di non poter contare, nonostante sia tra i più tartassati al mondo.
C’è poco da fare, il disordine mentale della politica è assai preoccupante e quello che è tragico, è constatare che a ridosso di questa non c’è un ricambio generazionale.