Don Franco Lupo il poeta della Lecce sacra e popolare oggi a 94 anni è morto
Di Pompeo Maritati
Non penso di dire cosa esagerata se oggi mi par di vedere la mia città ammantata di lutto. Questa mattina Don Franco Lupo ci ha lasciati.
All’età di 94 anni ha deciso di andare ad incontrare il suo Padrone, colui che ha servito con umiltà, diligenza e tanta sensibilità umana. I suoi scritti ne sono la sua più inequivocabile rappresentazione della sua anima buona.
Un uomo di chiesa voluto bene da tutti, anche da chi è scettico, da chi ha e ha avuto orientamenti spirituali diversi. Con la sua poesia ha saputo far riflettere tutti indistintamente su quanto bella sia la nostra città. Di quanto potrebbe essere ancora più bella se la sapessimo osservare non con gli occhi ma con il cuore, amando e aiutando il prossimo. Non le solite frasi fatte che scaturiscono dal espletamento di una attività clericale. Lui sapeva parlare e indicare alla gente le cose comuni, quelle che spesso trascuriamo o che i nostri occhi non sanno più vedere. Ecco, lui con le sue poesie in vernacolo leccese, con una straordinaria capacità descrittiva, riusciva ad entrare nel cuore di ognuno di noi.
Io ho avuto la fortuna di conoscere Don Franco sin dalla mia infanzia, grande amico della mia famiglia, era alquanto frequente trovarlo presente al pranzo domenicale a casa di mia nonna. Era sempre attento ai nostri progressi negli studi, non disdegnando qualche “gentile rimprovero” allorquando si scantonava.
E’ mia opinione che Don Franco sia stato amato non solo perché un buon pastore ma perché ha saputo essere soprattutto un “buon uomo”.
Ringrazio Don Franco Lupo per tutto quello che nel corso della sua vita ha saputo donare alla città di Lecce e a tutti i suoi cittadini.
A presto Don Franco.
Mi piace ricordare Don Franco insieme all’Arcivescovo D’Ambrosio, un’altra figura pastorale che ho stimato moltissimo.