Il libro della Costituzione Italiana
Politica

La Costituzione sospesa?  Denuncia frutto di un dannoso degrado etico della politica

Da quando ha iniziato ad imperversare il Coronavirus, sono state applicate restrizioni sulla mobilità delle persone, che da più parti è stata denunciata quale sospensione dei diritti costituzionali. Denunce peraltro espresse con toni accesi, dense di appellativi rivolti al primo ministro in carico, quali traditore e dittatore.  

Non pochi politici, consapevoli di cavalcare una buona parte del malcontento popolare, costretto ad una lunga quarantena, inveiscono contro i decreti del governo, in modo indecente, irriguardoso e soprattutto spregevole. Fatto questo che non è passato inosservato agli occhi del mondo intero, che ci rimprovera che in un momento così delicato, invece di sostenere uniti l’operato del governo,  agiscono nell’unica direzione possibile, quella di farlo cadere. Penso che mai nella storia del nostro paese tanta scellerataggine politica si stata così manifesta.

Tornando invece sul solco del dettato costituzionale,  alcuni giuristi asseriscono che sia stato calpestato il fondamentale diritto delle persone alla libertà individuale.  Ritengo, anche in questo caso, che trattasi solo di opinione politica e non certo giuridica. Solo la fede di appartenenza ad una corrente politica,  può portare a proferire tale inesattezza, non si lamentino poi, se di conseguenza verrebbe spontaneo invitare costoro di andare a rivedere il diritto costituzionale.  

L’operato del governo è stato sottoposto ad approvazione del Parlamento, che non mi pare abbia votato contro, oppure proponendo una nuova maggioranza da sottoporre all’attenzione del Presidente  della Repubblica. Ne mi pare che il Presidente della Repubblica, sempre attento al rispetto del dettato costituzionale, abbia esplicitamente invitato il Governo a cambiare rotta, anzi al contrario, nei suoi due interventi a reti unificate ha invitato il popolo italiano a rispettare la quarantena, ovvero le disposizioni restrittive emanate dal Primo Ministro.

Il Governo, nel pieno dei suoi poteri ha giustamente  dichiarato lo stato di Emergenza nazionale, che la nostra Costituzione ha previsto solo nel caso di Guerra. Però è anche vero che la Costituzione indica che il comportamento politico dev’essere sempre orientato nell’interesse del popolo, quindi in questa particolare situazione pandemica, dovrebbe essere applicato un istituto giuridico dimenticato dai nostri giuristi che è l’analogia legis, che significa: poiché il sistema normativo è inevitabilmente lacunoso, il giudice, per risolvere i casi non regolati da alcuna disposizione legislativa, dovrà ricercare la volontà implicita della legge, ricorrendo all’analogia di casi simili o materie analoghe.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche se maledettamente in ritardo, ha dichiarato ufficialmente la pandemia, invitando tutti gli stati del mondo a porre in essere le necessarie misure precauzionali, peraltro indicate dalla stessa organizzazione mondiale. Quindi trattasi di uno stato di emergenza, che da più parti è stato paragonato ad una vera e propria guerra contro un nemico invisibile.

Quindi era fatto obbligo “costituzionale” da parte del governo di prendere i necessari provvedimenti consistenti nell’obbligatorietà di evitare spostamenti non necessari. Non è stata una limitazione o sospensione della libertà individuale, è stata una necessità, dettata dall’urgenza pandemica, per tutelare la sanità pubblica, costringere la gente all’isolamento. Pertanto affermazioni di tono contrario, possono anche essere prese in considerazione per un costruttivo confronto, devono essere, invece,  rimandate al mittente, soprattutto se poste in modo vergognosamente offensivo.

La Costituzione per fortuna è salva, il Governo sta adottando tutte le procedure legislative previste dal nostro ordinamento democratico, peraltro dimostrato dal fatto che le norme sono state approvate il 7 di marzo scorso e sinora in Parlamento non è stata posta alcuna sfiducia al Governo ne tanto meno al Primo Ministro, forse perché consapevoli che la loro è solo una strumentale propaganda, che ancora una volta definisco vergognosa, perché invece di sostenere e collaborare uniti di fronte ad una tragedia che vede sinora 30.000 vittime, questi passano il loro tempo ponendo in essere una dura e ottusa opposizione, fuori da ogni logica etica, peraltro stigmatizzata da tutto il mondo.

FACCIAMO GLI AUGURI ALLA NUOVA RIVISTA CULTURALE IL PENSIERO MEDITERRANEO