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Economia,  Politica

Ieri l’ITALIA  è stata retrocessa a BBB- anche in virtù di una politica frantumata e litigiosa

L’Agenzia di Rating “Fitch”, ieri, a sorpresa, in quanto le valutazioni erano attesa per il prossimo mese di luglio, ha declassato l’Italia da BBB a BBB- Per i meno informati in materia di finanza e di rischio paese, questo livello di classificazione della credibilità e stabilità economica/politica/sociale del paese, è ai margini della temuta valutazione da tutti definita “spazzatura”. Questo in parole povere significa che quando adesso andremo a chiedere prestiti sui mercati finanziari, ci costeranno molto di più, con l’eventualità che alcuni nostri creditori potrebbero rinunciare al rinnovo dei loro crediti, pretendendone il pagamento, mettendo così in moto quel meccanismo perverso che porta inesorabilmente alle soglie del default, leggi Grecia.

Per comprendere meglio cosa significa e cosa comporterà per il nostro futuro, vi elenco gli stati del mondo che sono con noi accomunati dalla valutazione BBB- : Algeria, Aruba, Cipro, Croazia, Marocco, Romania, San Marino e Uruguay. Una compagnia di cui non mi pare che ci si può vantare dell’appartenenza, soprattutto se pensiamo che sino a qualche decennio fa ci giocavamo con la Gran Bretagna il quinto e il sesto posto nel mondo. Manteniamo ancora il nostro scranno nel G7, ma non pochi altri stati nel mondo ritengono di doverne farne parte e non solo del G20.

La delusione e l’amarezza stampata sul viso di Gualtieri, ministro dell’Economia e delle Finanze, era l’evidente espressione di qualcosa che, forse, non ci si aspettava, proprio in questo particolare momento. Ha cercato in ogni modo ad appellarsi a quel bazooka di risorse che la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea hanno annunciato, ma che al momento non vi è alcuna traccia. Ha sottolineato che gli elementi fondamentali dell’economia italiana sono buoni. Poverino, non avrei voluto mai trovarmi nei suoi panni. I fondamentali del sistema Italia, fanno rabbrividire, l’unico a cui appellarsi sono i risparmi che gli italiani detengono nel sistema bancario/finanziario che ammontano a circa 4300 miliardi di euro.  

Motivo per cui mi son preso la briga di leggere le motivazioni di questa frettolosa quanto inaspettata ulteriore bocciatura. Tra le righe, aldilà degli aspetti di grave difficoltà dei conti pubblici e il costante indebitamento, viene evidenziata la turbolenza politica interna, manifestatasi in modo particolare e violento in queste ultime settimane. In tutto il mondo, laddove la pandemia sta facendo sentire tutta la sua drammaticità, governi e opposizioni hanno deposto le armi e, insieme, collaborano nell’affrontare l’emergenza.

Un aspetto questo che grava come un macigno sulle sorti future del nostro paese, dove la politica continua a perdere il suo orizzonte, che come in questi ultimi decenni, non è mai coinciso con le reali esigenze dei cittadini. Egoismi e rancori politici prevalgono al di sopra di tutto, evidenziando scarsa coesione e una sensibilità etica mai così bassa. Il mondo tutto ciò lo vede, lo analizza, e i risultati di tale analisi non possono essere che negativi. L’ottusità di Germania, Austria, Olanda e paesi scandinavi, nel concedere aiuti a fondo perduto si basano proprio sul risultato di queste analisi, in cui ci vedono come un paese politicamente frantumato, economicamente in brache di tela con servizi statali da quarto mondo, con un continuo incremento del debito pubblico, il tutto condito con l’immancabile clientelismo e corruzione, quest’ultimi elementi fiore all’occhiello di uno paese che da tempo ha deciso di non voler più crescere.