Riflessioni post elettorali del giorno dopo
Il NO ha travolto Renzi, il suo Governo e la sua imbecille idee di rinnovare la carta costituzionale, proponendone una che definirla miserevole è farle un complimento. Un voto popolare che ha voluto con forza punire l’arrogante comportamento del Premier, costellato da promesse non mantenute, dal favorire spudoratamente i poteri forti, ai quali poi ha chiesto sostegno, ritenendo i suoi avversari accozzaglia. Non ricordo di campagne elettorali condotte con tanta spavalderia, probabilmente anche perché sostenuto dalla stragrande maggioranza di stampa e TV, oltre che dai sistemi finanziari e non solo, d’oltre Alpe. Lui stesso si è meravigliato di come sia stato odiato. E’ qui secondo me la causa della sua sconfitta, non l’aver capito già da tempo che gli italiani non credevano più alle sue promesse da pulcinella.
Un premier che non riesce a capire come si muove l’umore della sua gente è bene che cambi mestiere, dimostrando tra l’altro, ancora una volta, laddove ce ne fosse bisogno, si essersi costruito una squadra di governo inadeguata ed incapace ad affrontare le sfide del paese.
Chi è causa del suo male pianga se stesso, ma per potersi piangere addosso bisogna possedere l’umiltà di riflettere sui propri errori e non mi pare che Renzi possieda questa dote necessaria per svolgere al meglio il gravoso quanto impegnativo impegno di Capo del Governo.
Però un grande grazie a lui lo dobbiamo doverosamente e di questo ne dovremo essere riconoscenti: ha contribuito a ridare dignità e compattezza ad un popolo che lui aveva diviso con la sua squallida politica economica, sociale e referendaria. Grazie a lui il popolo italiano a riscoperto la voglia di partecipare a non farsi prendere in giro dal guascone fiorentino, capendo per tempo che la Costituzione è una cosa seria, e che se andava modificata doveva essere fatta con modi e metodi altrettanto seri e non una guasconata.
Ovviamente adesso si sono aperte nuovi scenari, le sue dimissioni riaprono vecchi fronti conflittuali soprattutto in seno allo stesso PD, dove la l’opposizione interna ne esce ringalluzzita e rafforzata che non permetterà le vecchie discutibili alleanze con NCD e Verdini. La resa dei conti nel loro interna certamente provocherà turbolenze di non poco conto che si rifletteranno sulla soluzione della crisi di governo, in quanto molti si aspettano, in virtù dell’arroganza comportamentale posta in essere all’interno del partito dallo stesso Renzi, che si dimetta anche da segretario.
Il M5S come la lega invocano elezioni anticipate, secondo me unica strada da seguire oggi se si vuole sfruttare al meglio questa onda lunga di partecipazione popolare, dando fine ad una legislatura composta da parlamentari senza identità e dignità politica, che hanno attraverso la loro indecorosa condotta portato il paese in una crisi profonda, soprattutto sotto il profilo etico risultando corruzione e criminalità organizzata in genere il fenomeno più devastante e degenerativo del paese.
Il processo di vero rinnovamento della classe dirigente deve essere posto immediatamente al primo posto senza grandi preoccupazioni di instabilità finanziaria, in quanto se è vero che il nostro mostruoso debito pubblico è da paura, è anche vero che laddove si dovesse ripetere l’aggressione dei mercati finanziari del 2011, allora al governo Berlusconi, a pagarne le conseguenze, questa volta, sarebbe l’intera Europa, oramai ad un passo dalla sua disgregazione.
Come maliziosamente affermato dalle forze del SI in campagna elettorale, che la vittoria del NO avrebbe prodotto sconquassi, la riprova che si ha oggi, è che invece si ha una ghiotta opportunità per cominciare a dare una spallata ad un sistema, intervenendo con elezioni anticipate, dove penso che i partiti questa volta, almeno spero, se ne guarderebbero bene di tutta la pletora di indagati e condannati. Ottimo viatico per il M5S sarà l’immediata eliminazione dell’immunità parlamentare utilizzata dalla casta per coprirsi spudoratamente in offesa del popolo italiano i loro sporchi reati comuni, nonché non consentire a costoro di portare a termine questa indecorosa, quanto ignobile legislatura, giusto per maturare pensioni e vitalizi.
L’ultimo avvertimento al presidente della repubblica e al PD, che comunque ancora detiene la maggioranza in parlamento, è che si evitino reincarichi a Renzi o qualsiasi altro membro del governo dimissionario o ad altri soggetti che nel corso della campagna referendaria si siano spesi per il SI. Cominciamo con il mettere un punto fermo: il popolo italiano massicciamente ha respinto questa compagine governativa, ha sconfitto la sua politica del SI, pertanto nessun’altro appartenente a quella corrente può essere incaricato di pensare di governare, anche se provvisoriamente questo Paese, una soluzione diversa sarà intesa quale un insulto alla volontà popolare espressa ieri.