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Si vuol chiudere la guardia medica. Dalla mezzanotte alle 8 di mattino sarà attivo il 118

Stando alle pubbliche fonti informative, il Governo pare stia lavorando su una nuova ristrutturazione dell’assistenza sanitaria, che dovrebbe prevedere la chiusura della Guardia Medica.   I medici di famiglia strutturati in aggregazioni territoriali funzionali, garantirebbero la loro presenza dalle 8 del mattino alle 24. A queste nuove aggregazioni territoriali,  verrebbero affidate anche le funzioni di prenotazione per visite specialistiche e diagnostiche ed il pagamento dei relativi ticket.

Dalla mezzanotte alle otto del mattino, la copertura sanitaria pubblica, al momento svolta dalla Guardia Medica, verrebbe effettuata dal 118, quindi intasamento per interventi di piccola entità, sia delle autoambulanze, sia dei pronto soccorsi, dove è lecito ipotizzare, che gli interventi di seria gravità, potrebbero essere ostacolati per l’alto numero di richieste per malori poco significativi.

Siamo alle solite, un governo che cerca di battere cassa a tutti i costi, ovviamente sempre diretti a ridurre la qualità e la quantità di servizi pubblici alle fasce più deboli della popolazione. E, dato che a pensar male spesso si colpisce nel segno, io già da ora ipotizzo una serie di servizi sanitari notturni, erogati in forma privata, ovviamente a pagamento.  Stanno giocando, peggio ancora fanno leva sui fattori psicologici che muovono il cittadino di fronte ai problemi attinenti la salute. In caso di malore, anche di piccola entità, ma che desta qualche preoccupazione più seria nel paziente, si dovrà chiamare il 118 che, intervenendo disporrebbe il trasferimento del paziente presso il nosocomio più vicino, dove si rischierebbe di trascorrervi lì tutta la notte. Allora, non potendosi più rivolgere ad una assistenza quale quella erogata dalla Guardia medica, consapevoli che rivolgersi all’assistenza di un pronto soccorso potrebbe significare attese estenuanti di numerose ore, si opterebbe per l’assistenza privata a pagamento, che indubbiamente verrà subito allestita dagli addetti ai lavori.

E’ sempre più chiara la finalità di trasferire quote di assistenza sanitaria pubblica ai privati. Una politica che io definisco scellerata quanto sconsiderata, soprattutto in periodi di così devastante crisi economica. Un governo che sa mettere mani solo per tagliere risorse alla sanità ed alle pensioni è un governo che desta preoccupazione. Per tutto il restante apparato burocratico dello stato non mi pare siano state poste in essere drastici programmi di riduzione delle spese. Lo scorso anno è stato particolarmente caratterizzato dal decesso di oltre 60.000 persone oltre le aspettative. Un fenomeno, di cui si è evitato di darne il giusto risalto mediatico, ma che comunque ha posto in essere una serie di quesiti, uno tra tutti, quanto abbia inciso questa eccessiva mortalità al continuo taglio dell’assistenza pubblica alle fasce di popolazione più deboli.

Mi verrebbe da pensare che, sotto sotto ridurre il numero dei pensionati, apporterebbe un giovamento non indifferente alle casse dello stato. Risparmi di spesa sanitaria che potrebbero essere utilizzati per altri scopi, quali quello di coprire i buchi del sistema bancario, che ha macinato centinaia di miliardi di sofferenze, soldi erogati a cuor leggero ad amici ed amici di amici per mero clientelismo. Spero tanto che la politica non sia arrivata a questo barbaro cinismo. Ma se pensa di porre in essere nuove misure che vanno nella direzione opposta a quella di migliorare la copertura sanitaria, e non rivedendo l’oramai abbandonato piano di prevenzione, pensare male è d’obbligo.

 

 

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