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Riflessioni su un anno che ci lascia, ma che non ricorderemo con nostalgia
Anche quest’anno, il 2023 è oramai sull’uscio di casa. Sta indossando il suo pastrano e s’accinge a fare i suoi ultimi saluti, consapevole di finire tra i ricordi della nostra vita. Di tanto in tanto questo 2023 si guarda intorno, come se cercasse un po’ di commiserazione, per chi sa di partire e non più tornare. Solo che intorno a lui c’è indifferenza, apatia, anzi, i più aspettano ansiosamente che se ne vada fuori dalle scatole, essendo stato, lui, un anno pocofelice. Io lo definirei un anno tragico, sia per il continuo incombere della pandemia, sia per la scellerata quanto incomprensibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Per finire con…
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Analisi di una guerra prevedibile
Prima di tutto desidero sottolineare che sarebbe opportuno riflettere sulla terminologia usata dai nostri mezzi di comunicazioni, che spesso o quasi sempre, lasciano intravedere il loro orientamento politico, a volte imbarazzante. Si scrive “terrorismo” ma si dovrebbe leggere “guerra”. Hamas ha colpito Israele, distratto e dilaniato da una politica interna turbolenta, dove il suo primo ministro mi pare che non goda di tanto rispetto. Hamas è un’organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista di estrema destra, che non mi pare abbia mai dimostrato simpatia per Israele, essendo nata proprio in aperta ribellione all’occupazione dei territori palestinesi, quindi in guerra perenne contro Israele e ritenuti dei terroristi solo da…