Una dolce melodia accarezza i miei ricordi
Una dolce melodia accarezza i miei ricordi riportandomi a spasso in quel tempo in cui la gioia e la spensieratezza appartenevano alla quotidianità. Un vero massaggio a un cuore oramai sclerotizzato dal tempo e dal percorso di una vita che continua a volgere al domani con lo sguardo, spesso rivolto al passato. I giorni si susseguono uguali, con una felicità di sottofondo che egoisticamente pervade di speranza anche quel poco di futuro che mi resta. E’ il mio tempo, quello della mia vita, quell’immensità di giorni che uno dopo l’altro hanno caratterizzato la mia presenza su questo piccolo mondo, fatto di pensieri, speranze, gioie e dolori, vissuti tutti con la consapevolezza di vivere una vita vera.
La musica per me è stata una delle cose più importanti, mi ha accompagnato attraverso le sue note in tutte i miei stati d’animo. In lei mi sono spesso rifugiato. In lei ho cercato la mia pace interiore e insieme ci siamo fatti reciproca compagnia. Quante vecchie canzoni ancora oggi hanno la forza di riportarmi indietro nel tempo e farmi rivivere, anche se solo per qualche minuto alcuni dolci cari ricordi. Complice, compagna, amica, la musica per me ha rappresentato la parte migliore di questo mondo, dove l’uomo ha saputo tirar fuori la parte migliore di se stesso. Un mondo in cui la musica ha saputo disegnare i contorni facendoci spaziare in lungo e in largo senza limiti temporali e di spazio. Sono certo che le note di questa bella melodia che sto ascoltando in questo preciso istante in cui sto scrivendo, si stiano propagando nell’universo e che certamente incontrerò un giorno, non so quando, divenuto io stesso pensiero, vagherò per l’universo, forse alla ricerca di quel me stesso che qui ancora non ho trovato e quella parte di me che comunque per ora è sempre alla ricerca di svelare quei dubbi che mi assillano e che trovano pace solo nel soffermarsi ad ammirare un caldo tramonto in riva al mare della mia piccola isoletta, dove sono sbarcate tutte le mie certezze.
Cara mia vecchia inseparabile e sincera amica come potrò mai ringraziarti per tutte le emozioni che hai saputo regalarmi?
Quante volte seduto in riva al mare, scrutando l’orizzonte di un giorno che volgeva al suo termine, ascoltando una cara canzone, guardando al futuro, chiedevo a me stesso, se un domani, dopo venti, trenta, o forse quarant’anni mi sarei mai ricordato di quei momenti in cui quella musica era diretta da un maestro eccezionale, il Mare? Il mare quale straordinario complemento di un palcoscenico in cui veniva rappresentata la mia vita, accompagnata, accarezzata dal rumore delle onde che lentamente, con un moto delicato, coccolando il bagnasciuga, vuole parlarmi, come se si fossero messi d’accordo, con il brano musicale che stavo ascoltando.
Da quei meravigliosi momenti sono trascorsi quasi cinquant’anni, ed io non li ho mai dimenticati, li ho portati con me, giorno dopo giorno, anno dopo anno, gioendo come se rivivessi realmente quei momenti dai quali altri sono susseguiti, avendo apprezzato e capito quanto sia importante riuscire veramente, di tanto in tanto, restare soli con se stessi, con i propri ricordi, cercando di analizzare le proprie debolezze, gli errori commessi, con l’auspicio di non prendersi per i fondelli da solo anche in queste circostanze.
Mi sembra di rivedere il volo rasente di alcuni gabbiani, quasi volessero esibirsi in una danza intorno ad una piccola barca che cullata dal lento ondeggiare del mare, sembra essersi sopita contenta di quest’atmosfera di pace e tranquillità. Delle bianchissime nuvole hanno abbandonato la scena lasciando trasparire un cielo celeste, nitido, anch’esso accovacciato, disteso sulla linea dell’orizzonte, come volesse farsi cullare dal lento movimento delle onde. Stranamente, nonostante ascoltassi una bella canzone, mi pareva di percepire il profondo silenzio riflessivo della natura che mi circondava. Qualcuno scrisse di un silenzio assordante, non ricordo in quale e per quale circostanza.
Il mio invece era un silenzio desideroso di parlare con me a bassa voce, non volendo turbare l’idilliaca atmosfera che accompagnava il fluttuare dei miei pensieri. Il mio sguardo si pose su delle orme che parevano rincorrersi sull’arenile, sino alla fine della spiaggia, susseguendosi una dopo l’altra. Era quello che restava del passaggio di qualcuno, che poco prima di me era passato di lì, un individuo che, forse come me ha voluto restare solo con se stesso. Chi sa se i nostri pensieri un giorno non s’incroceranno nell’immensità dell’universo.
Da queste righe frutto dell’alchimia dei miei pensieri, traspare evidente e travolgente la mia grande passione, l’immenso amore che nutro per questo lembo di terra, proteso nel bel mezzo del Mediterraneo chiamato Grecia, che ha saputo avvincermi e coinvolgermi già dai primi mesi della mia vita.
La Grecia in generale, aldilà di ogni cosa, ha rappresentato per me una grande fonte d’affetto. Proprio per questo motivo, constatata la mole di emozioni, di ricordi e di affetti, ho ritenuto ricambiare, almeno in parte, con queste pagine che altro non sono che una rivisitazione nostalgica di quella parte della mia vita legata a lei per tutto il bene ricevuto.