Una democrazia in frantumi
Forse il titolo di questa riflessione è sbagliato. Una qualcosa va in frantumi dopo essersi rotta, quindi si presume che sia stata sana. Ecco una bella domanda, la democrazia è stata mai veramente “sana”? Io direi di no. L’abbiamo ipotizzata, sognata, agognata e forse anche sfiorata, ma non penso che sia stata mai intera e pertanto durevole.
Leggo in questi giorni che le grandi banche si preparano ad elargire dividendi stratosferici ai loro azionisti, nonostante la presenza di migliaia di clienti bugerati. Non solo, in presenza di una economia stagnante e con non pochi problemi che hanno toccato alcune banche, per le quali è stato necessario l’intervento pubblico, queste si apprestano a brindare con dell’ottimo champagne la divisone di non meno di 9 miliardi di euro.
Qualcuno mi ha tirato le orecchie ricordandomi che la democrazia è anche questo.
Poi se volgo lo sguardo alle primarie in corso di svolgimento negli USA mi accorgo che la lotta non è tra idealisti politici, tra veterani della politica, bensì tra plurimiliardari. E se c’è in mezzo a loro qualcuno che non lo è, pronti ci sono decine e centinaia di sostegni milionari, che laddove risultasse vincitore, se li ritroverebbe tutti in fila dietro la porta della Casa Bianca per riscuotere il favore di turno, ovviamente a scapito della parte più debole della società.
Qualche settimana fa un rapporto presentato da una delle più autorevoli società di rilevazione statistica a livello mondiale, asseriva che i 1000 paperoni del mondo, nel corso del 2018 avevano incrementato il loro patrimonio, addirittura del 25%. Ovvero loro sempre più ricchi e il resto del mondo sempre più povero.
Abbiamo voluto, desiderato una Europa Unita, invece ancora ci troviamo nel bel mezzo di alchimie finanziarie esclusivamente interessate alla circolazione monetaria e null’altro. Tutti i paesi continuano ad adottare i loro sistemi legali, fiscali, d’istruzione, spesso anche in concorrenza tra loro al punto che questo marasma sta favorendo l’accrescersi dell’anti europeismo. Non riescono ad applicare la democrazia tra i sistemi dei vari stati, figuriamoci se poi questa democrazia viene applicata ai singoli popoli.
Volgendo lo sguardo nel medio oriente o nel continente africano, ci accorgiamo come sia particolarmente stridente il fragore delle armi. Conflitti spesso dimenticati, frutto di una democrazia malata, narcotizzata ed esportata attraverso l’utilizzo delle bombe. Milioni di persone alla mercé delle lobbie delle armi, della finanza a cui è stato tolta anche la speranza del domani.
Se per voi tutto questo appartiene alla democrazia, probabilmente avrò sbagliato molte cose nella mia vita.