14/3 Giornata del Pi Greco una rievocazione matematicamente romantica
Il Pi greco una sigla matematica una romantica nostalgia della scuola?
Il Pi greco ci era noto come quel valore costante che esprime il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e quella del diametro. Utilizzato dalla geometria all’architettura. Importante per i calcoli necessari per la determinazione della distanza e delle dimensioni dei pianeti da parte di Galileo Galilei. Determinante per lo studio delle onde elettromagnetiche. Se vogliamo i nostri cellulari e i forni a microonde non sono altro che una derivazione del Pi greco.
Ma quello che più di tutto ci fa pensare , è la sua parte romantica, legata ai ricordi scolastici di un tempo. L’immagine sfuocata e ingiallita di quel tale Archimede, che Insieme ad Euclide, ci fanno romanticamente fare un tuffo nel passato. Ci riportano al tempo della scuola. Ripercorriamo, oggi, quei lunghi ed interminabili pomeriggi intenti a risolvere i problemi assegnatici per il giorno dopo.
Le lunghe telefonate con i migliori compagni di scuola, quando non ci raccapezzava più. I compiti copiati, dieci minuti prima che suonasse la campanella dell’inizio delle lezioni. I malesseri fisici che si presentavano puntualmente alle sette di mattino, come se si dessero appuntamento. Giusto per evitare di andare a scuola e avere più tempo per meglio colmare l’impreparazione. In poche parole una spiccata dote intellettiva, atta a sfuggire ad un eventuale “due” in matematica. Per non parlare delle sincere preghiere proferite al santo di turno, che intervenisse a far interrogare il nostro compagno di banco e non noi.
Un simbolo questo, il Pi greco, che ritengo appartenga non tanto alla sfera della matematica quanto rappresentativo dell’età più bella della nostra vita.