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Preoccupante affermazione della politica peggiore: il sovranismo
La politica italiana da oggi dovrà fare i conti con la paradossale quanto inquietante affermazione elettorale nella consultazione regionale dell’Umbria, del Sovranismo. La Lega, o meglio Salvini, porta il suo partito al 38%, trascinando per inerzia la Meloni all’11%, che sommati al 5,4% di Forza Italia, fa scivolare la compagine di destra ad oltre il 50%. L’Umbria non è l’Italia. L’Umbria esce da un governo regionale nefasto, dove asserire che abbia toccato il fondo dell’etica, non mi pare gli si faccia un torto. L’accordo del M5S con il partito che ha maldestramente governato è stato sonoramente e per certi versi giustamente punito. Il forzato, quanto necessario assemblaggio del Partito Democratico…
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Ancora una volta la politica è alla ricerca di una sua propria identità
Una difficile ricerca, visto che l’identità politica corrisponde a NN Le aspettative su un periodo di turbolenza politica post elezioni era da tempo nell’aria. I nuovi arrivati a Palazzo Chigi cercano di dare un cambiamento radicale al paese. Ignorano e o meglio trascurando il now how consolidato della politica dei decenni precedenti. L’irritazione per una politica sinora fatta di compromessi, tutti al ribasso, ha lasciato il posto all’arroganza. La diplomazia, quella sottile e astuta pare essere stata sostituita da affermazioni da osteria. In poche parole una disputa orale tra chi cerca dimostrare all’altro contendente di essere “sobrio”. Sufficienza e auto esaltazione della propria virtù morale viene ritenuta arma sufficiente per…
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Renzi: arroganza e pugno di ferro per nascondere il fallimento politico
E’ iniziata già da qualche mese la discesa del gradimento popolare alle politiche renziane. L’euforia, poi trasformatasi in arroganza, riveniente dal 41% di favore elettorale, riscosso alle precedenti elezioni europee, è stata mal gestita in questi ultimi tempi. A onor del vero Renzi ha dovuto e deve affrontare problematiche non indifferenti, quali la corruzione dilagante e devastante (senza però mai metter mano ad una legge vera contro la corruzione) il macroscopico debito pubblico, la crisi del sistema bancario rivelatosi poco affidabile quando sino a qualche giorno era ritenuto il più solido in tutta l’eurozona ed infine il Brexit, che per certi versi, per lui è stata una ghiotta opportunità.