Politica/Economia
-
Riaffiora lo spettro della Grexit: quando la Germania perde il pelo ma non il vizio
Ad esaminare alcuni eventi, soprattutto nel modo come questi si sono presentati sul mercato della finanza, per poi rincorrersi, si ha il sospetto che alcuni burattinai in giro per il mondo continuino a giocare sulla pelle e il futuro di intere popolazioni. Ciò che sta accendo, e soprattutto quello che è già accaduto, pare non abbia ancora insegnato nulla alla classe politica, non solo italiana, che a quanto pare è in buona compagnia con altri stati, pertanto si ha il sospetto che il quadro economico, politico e sociale in cui versa il mondo d’oggi, altro non è che un sistematico progetto strategico che è frutto solo di eccentrici egoismi che…
-
Ci risiamo, la solita irresponsabilità politica
E’ da tempo sotto gli occhi di tutti il lento ma costante scivolamento dello stato economico del nostro paese verso un triste declino. Oramai non abbiamo più bisogno dei dati Istat, basta guardarsi in giro per comprendere qual è lo stato dell’arte dell’economia italiana. Negozi, esercizi commerciali in genere che giorno dopo giorno abbassano la saracinesca per non più rialzarla. Giovani sempre più sconfortati per l’assenza di una opportunità lavorativa che consenta a loro di disegnare un futuro. I dati economici scodellati dalle solite agenzie ci danno ancora in deflazione, ovvero diminuiscono i prezzi. Altra nota dolente, riuscire a capire come mai questa indicazione non corrisponda alla quotidianità del cittadino…
-
Perché non sono d’accordo con la suprema Corte in materia di legge elettorale
Comincerei dalla riletture dell’articolo 48 della Costituzione, che così recita: “il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. La libertà ed uguaglianza del voto non mi pare trovi spazio applicativo nel confermare i capilista bloccati e le candidature plurime, dove sarà, per quest’ultime, un sorteggio a stabilire dove assegnare il seggio. Se il voto è uguale, vorrà dire che tutti hanno uguale peso e il conteggio democratico del numero di questi, sarà l’unico “legale” strumento per assegnare un seggio parlamentare e non invece assegnato attraverso un diritto privatistico soggettivo dei capi bastone dei partiti. Lo stesso dicasi per le pluri-candidature, dove il mio…
-
Perché è bene tenerci l’euro
E’ da tempo che alcuni nostri “illustri” politici indicano a gran voce, che per salvare la nostra economia l’unica strada da seguire sia quella di uscire dall’area “Euro”. Non so se sono in buona fede oppure cavalcano una idea che sanno a priori irrealizzabile, ma utile per accattivarsi quella parte di elettorato un po’ incavolato con il sistema (non a torto). Credere fermamente, con sincera determinazione che l’uscita dall’Euro possa rappresentare una opportunità per il sistema Italia, due sono le cose, o si è imbecilli o si è ignoranti. Non sono solito utilizzare i termini anzidetti, ma l’uscita dall’euro non può essere definita diversamente.
-
IL GIORNO DELLA MEMORIA AD INTERMITTENZA
Il 28 gennaio scorso ho partecipato ad un convegno dedicato alla Giornata della Memoria, organizzato dal Club per l'UNESCO di Bisceglie, con il seguente tema: "Promise Land, viaggio, speranza, accoglienza" come dalla locandina qui pubblicata. Ho ritenuto interessante riportare, per sommi capi, il mio intervento che ho così denominato: "Il Giorno della Memoria ad Intermittenza" Chi ha cercato attraverso i propri studi, o semplice curiosità storica, addentrarsi nei meandri del più atroce dei delitti commessi dall’uomo, quale quello del genocidio, non può non aver poi riflettuto sugli errori che ancora oggi si commettono, anche in cattiva fede, spesso propiziati dalla politica estera di…
-
Mentre la politica è alla ricerca di nuovi inciuci, l’economia è ad un passo dal tracollo
La politica, dopo l’esito referendario dello scorso 4 dicembre, è restata immobile, come se in questo paese tutto andasse per il meglio, in attesa del 24 gennaio, ovvero del parere della Corte Costituzionale in materia di legge elettorale. Ora risvegliatasi dal suo inspiegabile torpore, insegue, senza una alcuna idea sul proprio futuro, posizioni di strategia suicida per l’intero paese. Ha già messo da parte i terremotati e i morti dell’Hotel di Rigopiano, in parte riconducibili ad un sistema disorganizzato, senza regole e, laddove esistono non vengono applicate, poiché tanto alla fine non paga nessuno. La politica oramai si sta dedicando al loro sport preferito: le schermaglie inconcludenti che il più…
-
Siamo diventati i peggiori guerrafondai della storia dell’uomo. Il mondo in guerra spreca 13.600 miliardi di dollari. di Pompeo Maritati
Sulle motivazioni che hanno spinto l’uomo a fare la guerra sin dai primordi della sua esistenza terrena è un dato di fatto incontrovertibile. Sull’argomento non si contano gli studiosi delle varie scienze che si sono cimentati a darne una spiegazione. E’ diventato di moda credere che la guerra sia scatenata dal potere dell'istinto distruttivo umano. Questa è stata la spiegazione fornita da istintivisti e psicoanalisti. Per esempio, un importante esponente della ortodossia psicoanalitica, E. Glover, argomenta contro M. Ginsberg che "l'enigma della guerra è sepolto… nelle profondità dell'inconscio", paragonando la guerra a "una forma svantaggiosa di adattamento istintuale". (E. Glover e M. Ginsberg, 1934.)
-
Riflessione post referendaria: non avete ancora capito che io sono io e voi non siete un ca..o?
Leggevo oggi un articolo in cui l’elemento centrale era il ritorno dalla seconda alla prima repubblica. Ovvero, anziché superare i recinti di una politica tripolare, preferisce ritornare ai meccanismi proporzionali che in passato hanno contraddistinto l’ingovernabilità. Tutto ciò, secondo me, è alquanto relativo e non trova alcuna giustificazione nel confuso scenario della politica di questi giorni post-referendum perché è venuta meno la “dignità” ammesso che la classe politica e dirigente del nostro paese ne possedesse ancora un briciolo. Renzi, oramai definito non a sbaglio il guascone fiorentino, fautore, promotore ed assertore del cambiamento delle modalità con cui si dovrebbe fare politica, sta dimostrando in questi giorni, che laddove ci fossero ancora…
-
L’euforia dei mercati finanziari spinta dalla vittoria del NO
Non mi sarei mai immaginato, una diecina di giorni fa che avrei scritto un pezzo di questo tenore. I mercati finanziari festeggiano la vittoria referendario del NO e le dimissioni del pifferaio fiorentino. Che strano, sembra che il mondo si sia capovolto. Sino a qualche giorno fa il solo pensiero di una vittoria dei NO faceva ipotizzare scenari apocalittici, dal diluvio universale alle sette piaghe d’Egitto. Per non parlare invece di tutto quello che in caso di vittoria dei SI sarebbe cambiato in Italia, pensate avremmo potuto avere una sanità migliore, tra le altre ipotesi ventilate, secondo me affermazioni degne di essere sottoposte ad una commissione d’inchiesta,
-
Quando la frettolosità del Quirinale fece i gattini ciechi
La crisi di governo scaturita dalla scellerata convinzione di un premier di voler riformare la carta costituzionale del nostro paese, a scapito delle reali esigenze e delle aspettative di gran parte della popolazione che da tempo vive condizioni di disagio, ha scatenato un intervento da parte del Capo dello Stato che io ritengo un po’ troppo affrettato. Non capisco perché si debba correre e nel giro di sole 48 ore ad approvare, da parte del senato, la legge di stabilità. I mercati finanziari hanno chiaramente ed ampiamente risposto all’esito elettorale rispedendo al mittente tutte le previsioni apocalittiche, prevalentemente pilotate da una scorrettezza degna di essere valutata da una commissione d’inchiesta,…
-
Riflessioni post elettorali del giorno dopo
Il NO ha travolto Renzi, il suo Governo e la sua imbecille idee di rinnovare la carta costituzionale, proponendone una che definirla miserevole è farle un complimento. Un voto popolare che ha voluto con forza punire l’arrogante comportamento del Premier, costellato da promesse non mantenute, dal favorire spudoratamente i poteri forti, ai quali poi ha chiesto sostegno, ritenendo i suoi avversari accozzaglia. Non ricordo di campagne elettorali condotte con tanta spavalderia, probabilmente anche perché sostenuto dalla stragrande maggioranza di stampa e TV, oltre che dai sistemi finanziari e non solo, d’oltre Alpe. Lui stesso si è meravigliato di come sia stato odiato. E’ qui secondo me la causa della sua…
-
Gli statali festeggiano. Precari, disoccupati e indigenti pagheranno il conto
Siamo, per fortuna a soli quattro giorni dalla consultazione elettorale referendaria. Domenica prossima gli italiani che hanno capito la riforma e tutti quelli che della riforma non gliene frega un tubo, andranno finalmente a votare. La notte tra domenica e lunedì sarà una notte speciale, anche perché stando ai numerosi autorevoli pronostici è probabile che l’asse terrestre possa subire una ulteriore inclinazione, o come ha autorevolmente profetizzato qualcuno, i cavalieri dell’apocalisse saranno in visita privata qui in Italia. Ho appena 67 anni e di campagne elettorali ne ho viste tante, rissose e chiassose, ma come questa mai.
-
Elezione di Donald Trump grande pagina nella storia dell’imbecillità
Leggevo con interesse l’intervista rilasciata al “The Huffington Post” dal filosofo Maurizio Ferraris, che ha definito l’elezione di Donald Trump una pagina nella storia dell’imbecillità. Un interessante approfondimento della qualità/difetto dell’imbecillità, quale elemento conduttore di una società che, secondo il professore: “la democrazia dà spazio all’umano più che ogni altro sistema politico, dunque è la grande arena dell’imbecillità. Ma non ha senso cercare di tornare indietro, nessuno di noi accetterebbe più di essere governato da un despota, sia pure illuminato e intelligentissimo.”
-
Equitalia chiude e stop agli interessi sulle cartelle esattoriali: cosa non si fa per qualche voto in più
Il governo questa volta pare ce l’abbia veramente messa tutta per venire incontro ai cittadini tartassati, perseguitati ed attanagliati dalle famigerate bande di dipendenti dell’Equitalia. Nel patto di stabilità si prevede la chiusura di Equitalia, l’istituto pubblico (non privato) atto a riscuotere le tasse dovuto all’erario, ovvero al nostro “amato” stato. Come se non bastasse sono stati anche aboliti gli interessi sulle cartelle esattoriali non pagate. Che bello, direte voi, io invece dico che ancora una volta si è voluto approfittare della buona fede della gente che spesso non è bene informata e fuorviata da subdole affermazioni, a volte proferite proprio da chi eventualmente non dovrebbe farle.
-
Lo “Spread” cresce: vi spiego perché è colpa di Renzi
Da alcuni giorni il comparto finanziario italiano è entrato in fibrillazione. La Borsa di Milano arranca. I dati economici scodellati dall’ISTAT evidenziano da tempo una stagnazione. Il ventilato +0,3% del PIL nel terzo trimestre di quest’anno cozza con il -0,2% dei prezzi al consumo. Sul fronte disoccupazione consentitemi di poter esprimere la mia amarezza nel non poter valutare esattamente il suo indice, in quanto frutto di alchimie incomprensibili, elemento anche questo che evidenzia che anche in questo comparto le cose non stanno andando bene. Quello che oggi preoccupa di più è la performance dei tassi sul debito pubblico, ovvero gli interessi che dobbiamo pagare sui 2250 miliardi, che andranno ad…
-
Renzi è un vantaggio o un danno per l’Italia?
Come di consueto non perdo mai un articolo di Eugenio Scalfari, che domenica scorsa ha voluto porre in risalto le strategie politiche di Renzi, senza mai fare riferimento al referendum, divenuto oramai il filo conduttore della politica sociale ed economica del nostro Paese, ovviamente per colpa dell’ingenua se non stupida e superficiale pecca di chi non sa tenere a freno la lingua. Seguo sempre con attenzione e con la consapevolezza di chi sa di imparare qualcosa di più dagli articoli di Scalfari, ma ciò non mi esime dallo stigmatizzare, soprattutto in questi ultimi tempi, il suo pensiero. Ho la sensazione che in lui stia avvenendo una metamorfosi ideologica, probabilmente frutto…
-
Banche: le sofferenze private diventano pubbliche, il tutto senza regole
Ricordate quante volte è stato dichiarato dalle autorità competenti che il nostro sistema bancario era solido? Anzi il più solido in Europa? Sta di fatto che la turbolenza innescata, in questi ultimi mesi, non accenna ad abbandonare la Borsa di Milano, influenzata negativamente proprio dai titoli bancari. Tutto ad un tratto scopriamo, sbigottiti ed un po’ arrabbiati, che il nostro sistema non è poi tanto “eccellente”. Alcuni titoli bancari hanno perso un sostanzioso valore in quanto non più ritenuti appetibili dagli investitori soprattutto stranieri. Alcuni di questi titoli, in molte sedute di borsa sono stati sospesi per eccesso di ribasso. E’ di qualche giorno fa la decisione della Consob di…
-
BANCHE: Operazioni di vendita allo scoperto. Il sistema mi consente di vendere azioni pur non possedendone nemmeno una
Nei momenti di maggiore turbolenza nei mercati finanziari, spesso avete sentito parlare delle operazione di vendita dei titoli azionari “allo scoperto”. Una pratica questa consolidata da decenni che rappresenta una ghiotta fetta di operatività particolarmente amata dai Broker. (Broker è l’intermediario finanziario, colui che è autorizzato ad operare in borsa e può essere una società o una banca.) Trattasi di una normale e comune transazione finanziaria, che viene menzionata ai margini dei nostri telegiornali allorquando la Consob, in presenza di attività speculative forti, ne vieta l’esecuzione per alcuni titoli del listino, vedi il divieto imposto in questi giorni per il titolo del Monte dei Paschi di Siena.
-
Renzi: arroganza e pugno di ferro per nascondere il fallimento politico
E’ iniziata già da qualche mese la discesa del gradimento popolare alle politiche renziane. L’euforia, poi trasformatasi in arroganza, riveniente dal 41% di favore elettorale, riscosso alle precedenti elezioni europee, è stata mal gestita in questi ultimi tempi. A onor del vero Renzi ha dovuto e deve affrontare problematiche non indifferenti, quali la corruzione dilagante e devastante (senza però mai metter mano ad una legge vera contro la corruzione) il macroscopico debito pubblico, la crisi del sistema bancario rivelatosi poco affidabile quando sino a qualche giorno era ritenuto il più solido in tutta l’eurozona ed infine il Brexit, che per certi versi, per lui è stata una ghiotta opportunità.
-
In attesa che la Gran Bretagna esca dall’Europa
Gli inglesi, fedelmente rispettosi alle loro caratteristiche peculiari, arroganza e spocchiosità, oggi s’interrogano chiedendosi: “ma è possibile che siamo stati capaci di una cosa così deficiente?” Ebbene si. E’ il parere di tutte le persone dotate di un briciolo di buon senso. L’aver votato l’abbandono dell’Europa, ha dimostrato al mondo che a volte il voto di protesta, abilmente pilotato da chi più sa di trovarne giovamento, sa essere oltre che deficiente, anche controproducente. Adesso sono alla rincorsa di espedienti altrettanto stupidi, quali il rifacimento del referendum. Alla deficitaria intellettualità mentale della maggioranza del popolo inglese, si aggiunge l’assenza di una propria dignità, dimostrando ancora una volta che gli interessi economici…
-
BREXIT: finalmente una vera opportunità per l’Europa
Da poche ore si è consolidata l’affermazione della volontà popolare inglese di abbandonare questa sgangherata Europa, senza spina dorsale e per certi versi anche senza dignità. I mercati finanziari hanno immediatamente reagito, come peraltro previsto, in modo isterico. La borsa di Milano segna una perdita di oltre dieci punti e lo spread con i bond tedeschi è a ridosso dei 160 punti. Se però analizziamo i dati ci rendiamo conto che in questi ultimi giorni le borse di tutto il mondo, scommettendo sul “remain” hanno segnato incrementi oltre il 10%, mentre sul fronte dello spread una diecina di giorni fa aveva toccato la soglia odierna di 160 punti. Quindi, al…
-
BREXIT: e se invece fosse una opportunità per far decollare l’Unione Europea?
BREXIT: L'unica grande vera e concreta opportunità per poter cominciare a parlare sul serio di Europa Unita. Siamo oramai o soli pochi giorni dal “Brexit”, il referendum indetto dagli inglesi per stabilire se restare o uscire fuori dall’Unione Europea. Paure, perplessità, si accavallano e si rincorrono, grazie anche alla fantasia finanziaria di tanti giornalisti. Si ipotizzano scenari di catastrofe economica, di effetti domino, cioè altri paesi membri dell’Unione che nel breve periodo sarebbero tentati di imitare i soliti inglesi. Gli inglesi sono un popolo che per certi versi molti hanno cercato di imitare ma spesso è riuscito a non farsi ben volere, per la sua arrogante supponenza di superiorità,…
-
Unione bancaria europea: tutti la vogliono ma il problema pare sia proprio l’Italia
Mentre sino a qualche giorno ci siamo beati di possedere un sistema bancario solido ed efficiente, ecco che è bastato l’introduzione del Bail-in per cominciare a dubitare sulla veridicità di quanto da decenni affermato e creduto. Da tempo l’unione europea sta lavorando sul progetto dell’Unione Bancaria Europea con la costituzione di un fondo di protezione, che stando ai calcoli degli addetti ai lavori, solo nel 2024 potrà disporre di una liquidità propria di circa 55-60 miliardi di euro, peraltro poco significativi. Tutti sono consapevoli dell’utilità di detto fondo, che dovrebbe servire a tenere al riparo il sistema bancario, nonché l’euro, da speculazioni e da gestioni interne poco chiare. Tra i…
-
La dissennata corsa alle fusioni e incorporazioni
Oltre mezzo secolo fa le nostre città, i nostri piccoli paesi pullulavano di piccoli esercizi commerciali e botteghe artigianali. Tutti noi, nati nel primo o secondo decennio dal dopo guerra siamo stati mandati dalla mamma a prendere il latte. L’ortolano, il macellaio, il panettiere, l’alimentarista, il merciaio con i loro piccoli negozi caratterizzavano e rallegravano molte delle nostre strade dei nostri quartieri. Erano tutti nostri amici, con i quali ci si soffermava spesso a scambiare due chiacchiere, quasi appartenessero alla nostra famiglia. Oggi la piccola distribuzione, i laboratori artigianali, sono quasi del tutto spariti lasciando il posto ai supermercati, agli ipermercati, alle città mercato. Un processo di concentrazione delle attività…
-
Helicopter Money quando la favola diventa realtà: adesso saranno le banche a mettere i soldini gratuitamente nelle nostre tasche
Il grande banchetto organizzato dalla finanza, in essere da molti anni, pare che sia arrivato alla frutta. L’assenza di regole valide a ed efficaci a controllare il sistema finanziario, affiancato da una globalizzazione che ha abbattuto, oltre che le frontiere fisiche, anche quelle temporali, potendo trasferire ingenti quantità di somme in denaro da una parte all’altra del mondo, sta cominciando a far riflettere il mondo intero sulla qualità etica di questa lobbie. Un sistema, quello della finanza, che a dispetto dei decenni precedenti, sta viaggiando disunito, come se fosse in atto una lotta intestina, una instabilità che coinvolge inesorabilmente la politica e il mondo della produzione in generale. In questo…